PORTOPALO - "Senza un coordinamento serio siamo pronti a non garantire più il nostro supporto". Alcuni giorni dopo le dichiarazioni del coordinatore Corrado Scala, altri volontari del gruppo di protezione civile manifestano lo stato di disagio a causa della situazione che si viene a creare nelle fasi di prima accoglienza e soccorso dei migranti che arrivano nel territorio. Una fase in cui, quasi sempre, l'unico supporto viene garantito proprio dalla protezione civile, specie in occasione di sbarchi in tarda serata o in orario notturno. Oltretutto all'interno del gruppo si sta assistendo ad una contrazione nel numero di volontari che danno la loro disponibilità all'intervento. Secondo l'amministrazione comunale, "tra i volontari c'è uno stato di disagio che sta diventando sempre più marcato e che potrebbe determinare serie difficoltà nell'espletamento della prima accoglienza agli extracomunitari che giungono a Portopalo.
Non si è capito infatti - proseguono dall'amministrazione comunale portopalese - che i volontari non possono trasformarsi in elemento imprescindibile nella prima accoglienza, con tanti doveri e quasi nessun diritto. Si dà per scontato che loro siano sempre operativi e disponibili ma questo non sta scritto da nessuna parte, dal momento che parliamo di volontari. Speriamo che questi segnali vengano colti dalle autorità competenti". Il grido d'allarme di Corrado Scala dunque ha trovato notevole attenzione. Tra l'altro l'estate con il bel tempo potrebbe fare aumentare, come è accaduto gli anni scorsi, l'intensità degli sbarchi e, quindi, gli sbarchi di immigrati anche a Portopalo. E rimane sul campo inoltre il problema legato alla mancanza di strutture in loco per la prima accoglienza. Al porto, con il caldo che crescerà sempre più in questi mesi, sarà difficile muoversi, figurarsi garantire le operazioni di soccorso. Per parecchi volontari la misura è colma.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 28-05-2007 - Categoria:
Cronaca