PACHINO - Subito al lavoro la nuova squadra assessoriale e in special modo nel campo dell'agricoltura. La grave crisi agricola che Pachino sta attraversando non ha lesinato lavoro al neo assessore all'agricoltura Nino Iacono (Udc) che è stato sin dagli inizi del proprio mandato impegnato in una serie di appuntamenti e riunioni per cercare di trovare una soluzione al problema dei serricultori. «Non appena mi sono insediato, -ha dichiarato Iacono- sono stato impegnato insieme al sindaco in delle riunioni tenutesi a Scicli insieme ai sindaci ed agli assessori al ramo di altre città per elaborare una strategia comune da contrapporre alla gravissima crisi che stiamo fronteggiando. «Le soluzioni da adottare devono essere immediate, - ha continuato Iacono - perché già molte famiglie sono sul lastrico. Le banche, dato che il settore è in piena crisi - sono restie ad erogare finanziamenti e scommettere sull'imprenditoria agricola, e senza denaro liquido il problema si aggrava ulteriormente. «Tra i vari comuni esiste già una buona intesa ed una soddisfacente organizzazione. Si deve puntare intanto alla sensibilizzazione della gente che deve conoscere le difficoltà del settore. «Chi compra deve sapere quanto costa il prodotta alla produzione e quanto è il rincaro in seguito alla commercializzazione. «A Scicli inoltre abbiamo discusso sulle proposte della piattaforma che dovrà essere posta all'attenzione del ministro Alemanno. Delle agevolazioni anche in campo fiscale sono a dir poco necessarie.
Il sindaco Barone, inoltre, è in costante contatto con il prefetto sulla situazione. Vogliamo, inoltre, che la protesta sia produttiva e non degenerativa, anche se ci rendiamo conto che è difficile arginare il problema, e per questo chiediamo anche agli organi di stampa di parlare del problema e di sostenerci». Nei mercati, intanto, la situazione non accenna a migliorare. Il ciliegino di prima scelta viene pagato al produttore al massimo un euro al chilogrammo, ma la qualità deve essere selezionatissima. la sperequazione tra prezzo alla fonte e prezzo di vendita al dettaglio non è sparita: nei supermercati, infatti, la medesima merce viene venduta a più di quattro euro. «I controlli dovrebbero essere fatti proprio sui ricarichi, - ha commentato un agricoltore - per evitare che la scure della crisi economica generalizzata si abbatta sui produttori. «A danneggiarci - aggiungono poi gli agricoltori - poi sono gli accordi con la grande distribuzione che impongono il contenimento dei prezzi che però ricade solo sui produttori poiché le catene di distribuzione non rinunciano al loro margine di guadagno. Una situazione che certamente non agevola i prodotti di qualità». In queste condizioni l'ottenimento del marchio Igp non riesce a dispiegare tutti i suoi benefici effetti, in quanto indicatore di qualità.
Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 22-10-2004 - Categoria: Economia