Svolta nelle indagini sull'ultimo sbarco multiplo avvenuto pochi giorni addietro lungo il litorale che da Noto porta sino a Portopalo di Capopassero. Gli uomini della squadra mobile, coordinati dal dirigente Gennaro Semeraro hanno identificato, a conclusione di accurate indagini, complesse e d articolate, rese molto difficoltose per la ricerca di elementi probatori, tre dei quattro presunti scafisti ( del quarto traghettatore si sono perdute le tracce, subito dopo avere toccato terra). Sulla base quindi degli sviluppi investigativi, gli agenti della polizia di Stato, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria i tre presunti scafisti che sono Nagi Abu Amar di 23 anni; El Said Mohamed di 24 anni e Mohamed Al Ussini di 46 anni. Tutti di origine palestinese, presunta, e tutti sedicenti, per mancanza di documenti identificativi ufficiali. Sono accusati in concorso fra di loro del reato di favoreggiamento e introduzione dell'immigrazione clandestina. Dalla attività investigativa, svolta nell'immediatezza dello sbarco e proseguita poi nella struttura del centro di prima accoglienza di Cassibile, sarebbe emerso un dato preciso. gli extracomunitari,forse di varia etnia, rintracciati sul litorale sud della provincia ed al centro di Pachino, dalla guardia di finanza, dai carabinieri , dalla guardia costiera e dalla polizia, sarebbero partiti dalla Libia l'8 dicembre, pagando per il viaggio della speranza, una somma in denaro compresa, a seconda dei varie casi personali ma anche della disponibilità fra i 1000 e 1500 euro.
I tre presunti scafisti, sedicenti palestinesi, sono stati rinchiusi in celle del carcere di Cavadonna, a disposizione della magistratura. A giorni compariranno davanti al Gip del tribunale di Siracusa per l'udienza di convalida. Il trasferimento dalla Libia al litorale siracusano, attraversando il Mar Mediterraneo, sarebbe avvenuto con l'impiego dei quattro gommoni. Una traversata diretta, secondo alcune dichiarazioni e non come in un primo tempo s'era ipotizzato attraverso l'utilizzazione di una nave madre. Dalla raccolta delle informazioni, comunque, sono venute alla luce altri elementi che rendono ancora più complicata la genesi del traghettamento. Un'altra ricostruzione fa riferimento ad un volo aereo dall'Egitto sino a Malta e poi dall'isola dei cavalieri verso la Sicilia con i gommoni. Quale sarà la verità? Sull'organizzazione dei viaggi della speranza, meglio sugli organizzatori, non trapela nulla che possa compromettere la cortina che li avvolge, nascondendoli alle forze di polizia italiane. Complessivamente, dai quattro gommoni ( alcuni, forse, più fortunati sono riusciti a infiltrarsi sul territorio facendo perdere le tracce) sono 62 gli extracomunitari che sono stati sistemati all'interno del centro di Cassibile «Giovanni Paolo II», dove sono state avviate le rituali procedure per l'identificazione. Tutti sprovvisti di documenti, qualcuno con una banconota da 100 euro in tasca per le spese più immediate in territorio italiano. Dicono di essere palestinesi, quindi sfuggiti al conflitto con Israele, ma a livello di investigatori, non si registra credibilità. Sono certamente esseri umani in certa di una nuova terra dove vivere ed operare. Una nuova terra promessa che sperano di raggiungere: prima o poi.
Fonte:
LaSicilia.it il 14-12-2006 - Categoria:
Cronaca