Igiene carente al mercato ittico, la Procura indaga a Portopalo
PORTOPALO - (dfr) La magistratura ha aperto un'inchiesta sul funzionamento del mercato ittico di Portopalo e sulle presunte carenze igienico-sanitarie denunciate dagli ispettori dell'Asl che hanno portato alla sua chiusura. Un fascicolo per il momento a carico di ignoti è stato aperto dal sostituto procuratore Antonio Nicastro sul cui tavolo è stato fatto pervenire un esposto firmato dall'Asl in cui sono sintetizzate presunte disfunzioni ravvisate nel corso di alcune ispezioni. Il magistrato inquirente, come primo atto, ha dato incarico ad un perito di effettuare sopralluoghi nella struttura ed accertare la sussistenza delle carenze igieniche denunciate. La consulenza è stata affidata al professore Antonio Panebianco dell'università di Messina. Il mercato ittico, che si trova all'interno dell'area portuale di Portopalo, è stato frattanto chiuso. Il provvedimento di sospensione è provvisorio. Al Comune, ente che ha la responsabilità gestionale della struttura, è stata notificata la sospensione dell'autorizzazione che consente l'utilizzo del mercato ittico per tutte le attività connesse alla vendita del pesce fresco.
I controlli effettuati dai tecnici dell'Asl, a cui si sono adesso affiancati gli uomini del commissariato di polizia di Pachino, avrebbero fatto emergere irregolarità legate alla gestione delle acque, il funzionamento delle celle frigorifere e della produzione del ghiaccio, il versamento dei reflui non sulle vasche a tenuta stagna, come prevede il regolamento, bensì sul terreno, ed anche una situazione igienica carente all'interno della struttura. Il comune di Portopalo sta lavorando in queste ore per mettere in atto tutti gli adempimenti necessari per eliminare le situazioni di non conformità alla norme in vigore rilevate dagli ispettori. Inoltre, i tecnici stanno cercando di individuare un'area all'esterno del mercato del pesce per consentire in via del tutto provvisoria lo scarico dei prodotti ittici dai pescherecci a terra. L'indagine giudiziaria, stando alle poche indiscrezioni filtrate dalla cortina di riserbo eretta dagli inquirenti, è stata estesa anche agli operatori del mercato ittico ed alle procedure amministrative per l'utilizzo del posto di vendita all'interno della struttura municipale.