PACHINO - Severo monito da parte di don Lucio Giazzon alle forze politiche cittadine. Nei giorni scorsi il sacerdote della parrocchia Madonna di Pompei si è reso protagonista di una delle sue ormai celebri esternazioni nei confronti della situazione di stallo politico in cui versa la città. Approfittando della presenza in chiesa di alcuni esponenti di spicco dei partiti che costituiscono la maggioranza politica, il parroco ha manifestato tutta la sua preoccupazione per il futuro di Pachino. «Da mesi ormai, - ha detto il religioso - la nostra attenzione aprendo i giornali è attratta dalle notizie di carattere politico che ci aggiornano sulle varie beghe dei partiti. «Si ha l'impressione che gli uomini a cui abbiamo dato il voto per amministrare il paese tengano più alla poltrona che al bene della città, ed a me sembra però che le liti non avvengano più per le poltrone ma per gli sgabelli, ammesso che questi siano rimasti. «Invito questi signori, - ha continuato il sacerdote molto amato e stimato dai parrocchiani proprio per i suoi modi di fare a volte ironici ma mai banali e che invitano puntualmente alla riflessione - a tenere conto principalmente dei bisogni della gente che più di due anni fa li ha votati ma non ha ancora visto risultati tangibili». Intanto, nonostante le sferzate dal mondo cattolico, non si trova la soluzione alla crisi politica che attanaglia l'amministrazione, che appare prigioniera di una logica incomporensibile dalla quale non riesce a uscire. Numerosi sono gli incontri e le riunioni che, ormai con cadenza giornaliera, si tengono a palazzo municipale e che a volte si prolungano anche fino a tarda ora, ma il problema resta sempre lo stesso: le tre forze del centrodestra e la lista civica Rinascita chiedono due assessorati a testa, mentre il sindaco ha solo sette posti in giunta e non otto. Scopo delle riunioni dunque è verificare la possibilità che qualche partito receda dalle proprie posizioni, magari riequilibrando l'assetto con altri incarichi. Uno spiraglio potrebbe essere rappresentato dallo spostamento dalla presidenza del Consiglio comunale attualmente ricoperta da Nicastro componente di Forza Italia. Il movimento civico Rinascita si è infatti dichiarato disponibile a cedere un assessorato in cambio della guida del civico consesso, ma il partito di Berlusconi non molla, anche perché la carica è elettiva e non scaturisce da una nomina, per cui occorrerebbero le dimissioni di colui che la ricopre. Forza Italia, comunque, non esclude totalmente tale possibilità, avanzando però la richiesta della vicepresidenza del consiglio ad oggi ricoperta dall'Udc con Francavilla. Dal canto suo il partito guidato da Cicciarella sarebbe disposto a cedere la carica istituzionale solo per un assessorato di notevole importanza quale quello relativo ai lavori pubblici del forzista Paolino Greco, poco disposto a mollare. A questo punto dunque la situazione si arena, ed all'orizzonte non appare alcuna soluzione congrua. Nonostante la fase acuta della crisi sembra essere stata ormai superata, si è ben lontani dall'accordo e le «convulsioni» che continuano a registrarsi la diconoi lunga sullo stato di salute della maggioranza, mentre l'opposizione consiliare sta a guardare, impossibilitata com'è, dai numeri, a elabvorare una proposta unificante.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 21-02-2004 - Categoria:
Cronaca
POLITICA SI!!!! POLITICANTI NO!!!!!
La cosa che bisogna "capire" e mettere in evidenza è: che le attività in cui sono impegnati questi signori non ha nulla a che vedere e fare con la "politica". La parola politica usata in questo contesto locale ne degrada il vero ed autentico significato. La politica è servizio alla città ai cittadini e alle esigenze alte della comunità. Qui si fà altro: e l'uso improprio della parola POLITICA tende ad omologare i comportamenti di tutti. Il che non corrisponde alla realtà e al vero.Cordiali Saluti Spiros