PORTOPALO - (s.t.) Sarà presentato il 12 marzo, all'acquario di Genova, il documentario sul sommergibile "Sebastiano Veniero", il mezzo della marina militare italiana affondato ottant'anni fa nelle acque a largo di Capo Passero. Nei giorni scorsi sono state girate le riprese subacquee nei pressi del relitto del "Veniero" a cura di un gruppo di operatori catanesi. Il documentario è la prima di una serie di iniziative volte a ricordare questa tragedia, in occasione dell'ottantesimo anniversario dell'inabissamento del sommergibile. A Portopalo la tragedia del "Veniero" verrà ricordata con l'allestimento di una "piece teatrale". Non va dimenticata inoltre la proposta di legge presente al senato per l'istituzione di un premio, denominato "Veniero d'Oro" che punta a premiare gli autori di gesti eroici in mare.
Fonte:
LaSicilia.it il 30-01-2005 - Categoria:
Cultura e spettacolo
monumento e la profanazione del Sebastiano Veniero
Si comunica che, da ricerche presso il sito della ex Regia Marina Italiana, è stato individuato il monumento realizzato nel 1928 per ricordare la tragedia e il naufragio del Sebastiano Veniero .Il monumento che raffigura un marinaio è sito presso il cimitero del Verano in Roma. Nello stesso anno della realizzazione del monumento, che viene comunemente indicato come il museo del Marinaio, un'altra tragedia si verificò nel basso mare adriatico del sommergile f14 che faceva base a Pola e che era in esercitazione navale con il gemello F15. Ma questa è un'altra storia. Ritornando alla cronaca sul Sebastiano Veniero: sentiamo come la descrive Giorgi Giorgerini che è tra i più acceditati studiosi di strategia matittima e dottrina navale.
"Il Veniero, comandato dal capitano di fregata Paolo Vandone con 47 uomini d'equipaggio, lasciò la base della MADDALENA (Sardegna) per raggiungere, durante una manovra navale, il suo punto di agguato tra capo Murro di Porco,(l'antico plemmirio), e capo Passero,(l'antico Pachino). Non si ebbe più alcuna sua notizia. Alcuni giorni dopo la scomparsa del battello alcune voci che parlavano di un sinistro marittimo, probabilmente accaduto nelle stesse ore della scomparsa del sommergibile, trapelarono dalla società di navigazione Roma. Queste voci parlavano di un violento urto contro un oggetto sommerso da parte del piroscafo Capena, proprio nei pressi di Capo Passero, alle ore 6,45 del 26 Agosto. Collegando la notizia all'accaduto con la scomparsa del Veniero, l'ammiraglio Costanzo Ciano, che era ministro delle comunicazioni a al cui ministero faceva capo l'intera marina mercantile, ordinò una immediata inchiesta e ispezione allo scafo della nave Capena che in quel momento si trovava a Londra. La nave fù immessa in un bacino e ispezionata da tecnici della Regia Marina che constatarono deformazioni nello scafo e tracce di bronzo dello stesso tipo usato per alcune componenti del battello scomparso.(1)"
Il sommergibile Sebastiano Veniero venne ritrovato dall'ex campione mondiale di immersione subaque in assetto variabile Enzo Maiorca, intorno all'anno 1988-89( non mi ricordo di preciso). Grandissimo esponente mondiale delle immersioni in apnea, sempre in lotta con il francese Mayol, è uomo simbolo della Sicilia per la sua grecità. Enzo Maiorca, all'atto del ritrovamento del battello, allora, dichiarò: "che quei marinai stavano bene dove erano, nella loro bara in fondo al mare". Approfitto di questa occasione per fare al signor Enzo Maiorca le mie più sentite condoglianze e per ricordare la la perdita immensa, recentemente e prematura, della figlia campionessa di immersioni subaquee in apnea come padre. Ho sempre ammirato Enzo Maiorca per la mia passione per il mare e per le immersioni in apnea che, in assetto orizzontale, facevamo in qualsiasi mare, di ponente e di levante insieme al mio carissimo amico Prof. Fancesco Nobile.Dopo tanti allenemanti si riusciva a percorrere, senza pinne, anche i 50 metri.L'ultima considerazione la voglio fare in ordine alla strana, e da nessuno constata, anomalia nell'assetto del portellone della torretta di ingresso del sommergibile. Se Enzo Maiorca aveva lasciato tutto come era: come mai, oggi, il portello della torretta, viste le fotografie,è aperto? Allora faccio la seguente considerazione e dichiarazione: il Veniero è stato profanato e sicuramente spogliato e depredato da oggetti personali e dell' equipaggiamento del sommergibile. Sarebbe il caso che qualcuno, se volesse fare opera veramente meritoria: andasse nel relitto e sigillasse quella tomba profanata nel profondo del mare.
Cordiali Saluti Spiros
(1) Giorgio Giorgerini "Uomini sul Fondo" Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi OSCAR STORIA Mondadori