Il bonus sociosanitario è un diritto di mio figlio

Il bonus sociosanitario è un diritto di mio figlio PACHINO - «Da mesi aspettiamo invano la distribuzione del bonus per le famiglie con disabili che i Comuni dovrebbero assegnare, ma la nostra attesa fino ad oggi è stata vana, così come vane sono state le ripetute sollecitazioni e rimostranze». Lo sfogo è di Salvatore Quartarone, genitore di un ragazzo portatore di handicap fisico, che lamenta la mancata assegnazione del bonus per l'anno 2010. «Lo scorso luglio - spiega Quartarone - hanno distribuito quello del 2009. Per le somme del 2010 tutto però tace. Le segreterie del distretto sociosanitario riferiscono di avere stanziato e assegnato i contributi ai Comuni, ma a noi nessuna somma è stata ancora distribuita». Il bonus sociosanitario consiste in un assegno dato alle famiglie per aiutarle nelle spese continue di assistenza nei confronti dei disabili conviventi. «A me dovrebbero spettare circa 2.300 euro l'anno - ha continuato Salvatore Quartarone -. Si tratta di una cifra che non mi cambierebbe certamente la vita né eliminerebbe la disabilità di mio figlio. Tuttavia è una somma che aiuta a sopportare meglio le spese a cui giornalmente andiamo incontro.

«Settimanalmente - prosegue il signor Quartarone - accompagno mio figlio in un centro specializzato di Messina dove viene sottoposto a continui controlli e a un particolare monitoraggio. Inoltre devo tenere sempre con me dei farmaci nel caso in cui a mio figlio venissero delle crisi respiratorie. Tutto questo ha dei costi che si rivelano ancora più pesanti per me che, in questo periodo, non lavoro a causa di un infortunio. «E siccome piove sempre sul bagnato - ha continuato Quartarone - a peggiorare la situazione sono i ritardi burocratici, ma soprattutto la mancanza di certezze. Ho provato in mille modi, ma nessuno mi sa dare con certezza una data o mi sa formulare una previsione di corresponsione delle somme». Il bonus sociosanitario scaturisce da contributi di carattere comprensoriale e serve a porre rimedio a un deficit assistenziale. I privati e le famiglie con portatori di handicap, non potendo accedere ai servizi pubblici, hanno diritto a percepire delle somme per provvedere direttamente e in prima persona ai bisogni e alle necessità di assistenza dei disabili. Un diritto, posto che l'Organizzazione mondiale della sanità ha stabilito che è possibile, anzi preferibile, assistere nelle loro case i portatori di handicap, in maniera da non sradicarli dal loro tessuto emorivo-relazionale che, da solo, garantisce una migliore risposta alle terapie, sia che tendano al contenimento sia che puntino alla guarigione. A Pachino, a beneficiare del bonus, è una trentina di famiglie che da mesi attendono notizia sugli arrivi degli assegni. «Bisogna fare presto - ha concluso Quartarone - poiché non si tratta di somme per noi superflue, ma i soldi ci servono per affrontare le necessità delle nostre famiglie».

Salvatore marziano
Fonte: LaSicilia.it il 22-11-2011 - Categoria: Cronaca

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