PACHINO - Gli spaghetti al ciliegino, e con loro 5.000 posti di lavoro, sono salvi: parola di assessore. «La riserva si farà , e le serre non saranno toccate». Sarà questo che dopodomani l'assessore regionale al Territorio e ambiente, Rossana Interlandi dirà agli imprenditori agricoli di Pachino nel vertice convocato a Palermo. Ventiquattr'ore prima dell'entrata in vigore della riserva Pantani sud orientale l'assessore cercherà di tranquillizzare i produttori: la soluzione già c'è e sembra destinata a soddisfare tutti perché è quella che avevano proposto proprio i rappresentanti del Consorzio Igp pomodoro di Pachino. «Modificheremo il regolamento attuativo della riserva per far rientrare la serricoltura tra le attività tradizionali del territorio», ha spiegato Rossana Interlandi. E per rendere l'iter il più veloce possibile, già ieri l'assessore è andata a Roma per spiegare ai funzionari del ministero dell'Ambiente le linee d'intervento ipotizzate. Si va verso l'attesa tregua tra Regione e produttori del sud-est. Le serre dunque diventeranno agricoltura tradizionale, il che vuol dire che potranno continuare la propria attività anche all'interno di un'area protetta.
«La vicenda della riserva dei Pantani di Pachino - ha detto l'esponente della Giunta Cuffaro -, che ha provocato la giustificata apprensione degli imprenditori e dei lavoratori del settore della coltivazione del pomodoro, ai quali va riconosciuto il merito di aver sviluppato una coltivazione che è vanto dell'intero comparto agricolo siciliano e ambasciatore d'eccezione della produzione di qualità siciliana nel mondo, è stata costantemente oggetto della mia attenzione». Rossana Interlandi ha ricordato di aver incontrato in più occasioni i rappresentati delle organizzazioni sindacali e i produttori.
«Già nei mesi e nelle settimane scorse - ha detto l'assessore regionale al Territorio e ambiente -, confrontandoci con la Coldiretti e con gli operatori del settore, nell'incontro pubblico che si è svolto a Pachino il 9 ottobre, ho illustrato le linee direttrici dell'intervento che l'assessorato intende predisporre per coniugare l'esistenza del Sito d'interesse Comunitario dei Pantani, che deve essere vista come un'opportunità di sviluppo in chiave di sostenibilità per tutto il territorio, con l'esigenza di garantire agli imprenditori le condizioni per continuare il loro lavoro». Prendono atto, non senza soddisfazione, dal Consorzio Igp pomodoro di Pachino. Del resto la soluzione individuata dall'assessorato regionale era quella che loro stessi avevano indicato. Ma c'è un però. «Non è per mancanza di fiducia, ma qui ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro - ha detto il direttore del Consorzio Igp pomodoro di Pachino Salvatore Chiaramida - per questo domani presenteremo comunque ricorso al Tar contro il decreto di istituzione della riserva. Tuttavia, siamo pronti a ritirarlo quando vedremo il regolamento attuativo e avremo la certezza che davvero i nostri produttori potranno continuare la loro attività senza ostacoli».
Ma l'assessore Interlandi è ottimista. «Il vertice convocato in assessorato per venerdì mattina sarà l'occasione per fare il punto della situazione, rassicurando ulteriormente quanti oggi sono giustamente preoccupati per il destino delle imprese che hanno costruito e del proprio posto di lavoro. Continueremo a lavorare e a batterci come fatto in questi mesi per tutelare il territorio e l'interesse di quanti, con la loro opera, hanno contribuito a fare del territorio di Pachino un marchio di qualità riconosciuto in tutto il mondo».
Il Consorzio Igp pomodoro di Pachino è pronto a intascare la vittoria, ma resta l'amarezza per una vicenda che ha mostrato un atteggiamento incomprensibile e manicheo degli assessorati (quello all'Agricoltura finanziava le serre, quello al Territorio deve modificare un regolamento per salvarle), e dei tecnici che per stabilire i confini della riserva hanno utilizzato cartografie degli Anni 60 assolutamente anacronistiche rispetto a quelle attuali. «Tutto è bene quel che finisce bene», dice Chiaramida. E buon pomodorino a tutti…
Fonte:
LaSicilia.it il 01-11-2006 - Categoria:
Economia