Il cinema di frontiera sullo sfondo di Capo Passero

Il cinema di frontiera sullo sfondo di Capo Passero Grande interesse fra la stampa nazionale ed estera ha suscitato ieri a Roma la presentazione della seconda edizione del “Festival Internazionale del Cinema di Frontiera” in programma dal 25 al 31 luglio a Marzamemi e Portopalo in provincia di Siracusa.

Nell'atmosfera storica della biblioteca del ministero dei beni culturali, in via del Collegio romano, il sottosegretario allo spettacolo e alla cultura Nicola Bono ha infatti presentato, con parole di grande suggestione, gli scenari che accoglieranno la preziosa rassegna. «Per sei giorni, in una unica sala all'aperto, dislocata fra quelle piazze e quelle spiagge sul cui sfondo si stagliano Capo Passero ed il suo faro, la frontiera sarà il tema centrale dei film. E quando parliamo di frontiera non ci riferiamo soltanto alle delimitazioni territoriali, culturali, ma anche alle frontiere dell'anima e dei linguaggi».

«Al centro del festival – ha spiegato direttore artistico Nello Correale - è il cinema che si interroga, aperto alle sperimentazioni, capace di immaginare il mondo così come è, ma pronto ad immaginarlo anche come lo vorremmo». Correale ha messo in grande evidenza la voglia che il festival ha di farsi spazio per alcune peculiarità che nessuna altra rassegna potrà imitare: dallo scenario assolutamente inedito che lo ospita, alla qualità del concorso che ci concreterà grazie anche al voto del pubblico.

Due le rassegne in programma. La “Siciliana” improntata a riattualizzare film come il Gattopardo di Visconti o Vulcano di William Mieterle, e “Dal fronte al confronto” dedicata alle frontiere calde con film di estrazione assolutamente diversa fra loro. Ci sarà ad esempio un film palestinese “Nozze in Galilea”, e un film israeliano “Kadosh”. Altro elemento abbastanza innovativo, segnalato da Correale, è lo spazio riservato a un produttore, e non come è prassi nei festival, ad autori, registi, attori: quest'anno la scelta degli organizzatori è caduta su Amedeo Pagani, noto come finanziatore di film d'autore: da Anghelopulos a Tornatore.

Lo staff organizzativo impegnato nella realizzazione vede oltre che a Nello Correale, Turi Pintaldi (gestione), Giampaolo Cugno (organizzatore), Sebastiano Gesù (storico del cinema per ricerche e programmi), Barbara Perversi (ufficio stampa). Il festival costa complessivamente circa 75mila euro (150 milioni di vecchie lire), nulla davvero al confronto con i megagalattici budget delle rassegne più note. Al sostegno del ministero per i beni e le attività culturali, si affianca l'impegno della Amministrazione provinciale e dell'Azienda di Promozione turistica di Siracusa, della Regione Sicilia, del Comune di Portopalo, del comune di Pachino. Snodo di tutta l'organizzazione è il Cinecircolo “Baia delle Tortore” di Pachino: con i suoi 40 volontari.

I premi: ci sarà quello al “Miglior Film” e quello speciale della Giuria, oltre a quello del pubblico. Quest'anno è stato bandito anche un concorso per i cortometraggi, “I corti a Marzamemi”, offerto dalla Kodak e che prevede 1.200 mt. di pellicola 16mm. che il vincitore potrà utilizzare per realizzare un nuovo lavoro che verrà proiettato in anteprima nella serata inaugurale del Festival 2003. Se dunque la mission del Festival è quella di ridurre le distanze culturali, ma anche geografiche attraverso l'uso e la divulgazione dell'arte cinematografica, non poteva essere più appropriata la collaborazione nata in questo contesto con “Medici senza frontiere”, l'associazione mondiale di volontari, medici e non, cui è stato assegnato il premio Nobel per la Pace nel 1999, e sul cui lavoro la manifestazione ospiterà una serie di documentari, proseguendo la collaborazione già collaudata da Midnight Sun Film Festival di Sodankyla - Finlandia.
Fonte: www.gazzettadelsud.it il 29-05-2002 - Categoria: Cultura e spettacolo

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