PACHINO - Il Comune mette in pagamento gli stipendi dei dipendenti, ponendo rimedio al grave deficit finanziario che aveva costretto il primo cittadino a sospendere i versamenti degli emolumenti ad amministratori e personale. Nelle casse municipali infatti, sarebbero stati accreditati circa seicento mila euro sufficienti a far fronte al pagamento delle retribuzioni dei dipendenti e degli oneri previdenziali. Un altro milione e cinquecento mila euro dovrebbe arrivare nei prossimi giorni grazie a un congruo anticipo concesso dall'Aipa, il nuovo organismo di riscossione a cui il Municipio si è affidato per riscuotere la Tarsu e i tributi locali. Queste somme dovrebbero fare tirare il fiato riavviando anche i pagamenti alle imprese di fiducia a cui l'Ente aveva affidato lavori e commissionato opere e servizi, rimanendo tuttavia debitore nei loro confronti. La notizia dei pagamenti ai comunali era già circolata venerdì scorso. La Banca di credito cooperativo, Tesoreria del Comune, infatti aveva accettato i mandati di pagamento trasmessi dagli uffici ragioneria, e questo aveva riacceso le speranze delle quasi cinquecento famiglie il cui reddito dipende dalle sorti del palazzo di città.

Tuttavia il fine settimana non aveva permesso di effettuare gli accrediti. Ieri finalmente l'attesa conferma del pagamento della mensilità di giugno. Lo stato di agitazione del personale tuttavia permane, dato che già domani dovrebbe essere pagato luglio, ma rimane un punto interrogativo. Intanto il presidente del civico consesso Andrea Rabito ha convocato il consiglio comunale per il primo agosto con all'ordine del giorno proprio la difficile situazione finanziaria dell'Ente oltre a un altro tema caldo, quello della discarica di contrada Campo Reale, al fine di aggiornare il consiglio sull'iter di revoca delle contestatissime autorizzazioni. Ma l'obiettivo del presidente potrebbe essere quello di saggiare la tenuta della compagine di governo e quella del gruppo Giliberto in preda ad un mal di pancia politico per la designazione della presidenza del Cumo.

Salvatore Marziano