PACHINO - Il comune pachinese ai primi venti posti in ambito nazionale nella classifica degli enti pubblici morosi nei confronti dell'Enel. La gradutatoria deriva da statistiche comunicate dalla stessa Enel che vanta 305 milioni di euro di crediti che vede oltre 3.500 comuni italiani morosi a fronte di un credito complessivo che supera i 300 milioni di euro. La questione è stata messa in evidenza nei giorni scorsi da un autorevole quotidiano nazionale. E' venuto fuori un quadro sorprendente e che incide anche sulle casse pubbliche dal momento che l'Enel è al 32% di proprietà del Ministero del Tesoro. Ma la morosità sul pagamento delle bollette dell'energia elettrica non comprende solo i Comuni: da questo malcostume non sono esenti Regioni ed altri enti pubblici (aziende sanitarie, ad esempio) che fanno lievitare il credito dell'Enel. Pachino è nelle "top 20", un piazzamento di sicuro non lusinghiero e che ha colto di sorpresa numerosi cittadini, impiegati comunali compresi. "Essere così in alto tra i comuni morosi non è certo un motivo di vanto - ci dice un dipendente comunale - a meno di non ritenere questa pratica furbesca come un elemento virtuosismo. Ma non mi pare proprio sia il caso di ragionare in questi termini".
In molti casi alcuni enti sfruttano la peculiarità e delicatezza del servizio svolto: chi andrebbe a staccare la corrente elettrica ad una sala operatoria, tanto per citare il caso più lampante? Non a caso la palma d'oro dei morosi spetta alla Asl Napoli 1. Regione Campania e Comune di Napoli (che pure trovano i soldi per autoblù e spese di rappresentanza in tutto il mondo) sono al top con un debito accumulato di 9 e per 6 milioni di euro. Altro dato interessante è quello del comune di Catania che ha quasi 2400 bollette non pagate per un totale in euro che sfiora i due milioni di euro. Gli enti morosi non solo soltanto al sud: è il caso della Soprintendenza Archeologica Toscana o della Soprintendenza Monumenti e Gallerie di Pisa o il Provveditorato alle opere pubbliche di Perugia. Le bollette, per via di questo andazzo, in molti casi sarebbero finiti in disparte se non addirittura cestinate. Non è il caso del comune di Pachino, stando al fatto che l'erogazione della corrente elettrica non è mai venuta meno negli edifici di competenza municipale. Insomma si è pagato in ritardo ma si è pagato. Il punto è uno: dato il 68% di azioni appartenenti ai privati, come si concilia questo dato di mega-credito nei confronti di enti pubblici con la tutela degli azionisti? In quest'ottica 3500 comuni morosi su un totale di 8.101, pari al 43% è un dato inaccettabile oltrechè preoccupante.
SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 13-12-2006 - Categoria: Cronaca