Il Comune paga l’impresa e i netturbini «respirano»

Il Comune paga l’impresa e i netturbini «respirano» PACHINO - Il Comune ha saldato una parte delle spettanze alla ditta che svolge il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. La somma servirà per coprire una parte degli arretrati vantati dagli operatori impegnati nel territorio pachinese che la scorsa settimana hanno incrociato le braccia a causa del mancato pagamento degli stipendi. «E' una situazione particolarmente delicata - afferma l'assessore all'ecologia Patrizia Tossani - che stiamo cercando di affrontare, come sempre, in stretto raccordo con il commissariato. Considerata la carenza di liquidità del nostro Comune, abbiamo fatto il massimo». Il sindaco, Paolo Bonaiuto, smentisce intanto qualsiasi ipotesi di aumento della Tarsu: «Le voci fatte circolare da una forza politica recentemente estromessa dalla maggioranza sono senza fondamento. Non c'è stato né ci sarà alcun aumento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Si tranquillizzino i cittadini, si tratta dell'ottusa demagogia di politicanti allo sbaraglio». Intanto, riesplode in tutta la sua gravità anche la vertenza inerente il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali che hanno diramato una lettera aperta in cui chiedono i motivi della mancata erogazione degli stipendi arretrati, dei compensi incentivanti, e le ragioni della mancata contrattualizzazione full-time del personale ex contrattista.

«Il lavoro - si legge nella lettera aperta - è pane e dignità, anche per i dipendenti comunali, spesso additati come nullafacenti - fortunati, e ancor di più in questi mesi drammatici in cui una politica di tagli indiscriminati, riduce posti di lavoro e quindi speranza e futuro di chi ha bisogno di scuola, sanità, servizi pubblici. Ma anche questi vengono diminuiti, perché gli enti pubblici hanno sempre meno soldi e meno personale. Svolgiamo una funzione importante per la cittadinanza e tutti i giorni ci arrabattiamo tra tagli e disorganizzazione per portare a termine pratiche e fornire servizi che richiedono decine di passaggi, firme, autenticazioni, benestare e permessi, il tutto nel principio dell'imparzialità e dell'uguaglianza di tutti i cittadini e la nostra prestazione non viene remunerata regolarmente». Nella lettera si evidenziano precarie condizioni igieniche nei luoghi di lavoro e la mancata erogazione del compenso incentivante previsto dal contratto, che non viene liquidato a tutti gli aventi diritto ma in maniera arbitraria e discrezionale solo ad alcuni.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 06-12-2012 - Categoria: Cronaca

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