Il Consiglio chiamato a deliberare dopo lo stop «forzato»

PACHINO - Si stringono i tempi per la politica pachinese. Il presidente del Consiglio comunale Antonino Nicastro, su indicazione della conferenza dei capigruppo, ha convocato il civico consesso per il prossimo lunedì alle 19,30 in prima convocazione. Nutrito si presenta l'ordine del giorno. Il civico consesso, infatti, da tempo non delibera dato che è stato impegnato nelle discussioni delle mozioni di sfiducia al sindaco ed al presidente del consiglio comunale, entrambe respinte dai consiglieri comunali. Ben quindici i punti previsti per la discussione. Tra essi spiccano la relazione del difensore civico attesa da mesi per verificare la funzionalità del nuovo e moderno strumento di difesa del cittadino, la presa d'atto per la costruzione del collettore delle acque bianche relativo alla zona sud dell'abitato, il piano regolatore generale relativo al centro storico di Marzamemi, ma soprattutto il piano triennale delle opere pubbliche per il triennio 2005-2007, i gettoni di presenza per la partecipazione alle sedute di consiglio comunale ed alle commissioni la proposta di acquisto da parte del comune di azioni della ditta Soaco in relazione alla costruzione dell'aeroporto di Comiso. In merito al piano regolatore del centro storico di Marzamemi sono stati in molti a notare come la dicitura dell'argomento all'ordine del giorno sia stata modificata. Mentre prima si parlava di modifiche al piano regolatore del centro storico di Marzamemi, cosa che aveva fatto gridare molti allo scandalo dato che il cuore della borgata è tutto sottoposto a vincolo, ora si parla solo di presa d'atto degli elementi vincolanti e deroga ai sensi della legge 64/74. In merito all'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche invece, appare chiaro che il sindaco dovrà procedere al più presto prima del consiglio a ricostituire la sua maggioranza. Il rischio infatti è che il piano triennale proposto dall'amministrazione non venga approvato.

Ciò farebbe certamente slittare anche l'approvazione del bilancio di previsione economica ed aprirebbe certamente il campo ad un'ipotesi non rosea, e cioè quella di affrontare l'estate senza disponibilità economica, con il sicuro effetto di aumentare il malcontento nella gente. Ma ricomporre il quadro politico e conseguentemente quello amministrativo non sarà certo facile. Il clima infatti sembra essere avvelenato. Esposti anonimi, denunce formali ed il solito equilibrismo politico rendono assai improbabile la ricomposizione del quadro da parte del primo cittadino. Le dimissioni dell'assessore alla pubblica istruzione hanno nuovamente reso monca la giunta. Il problema maggiore è dato proprio dalla surroga dell'amministratore che rischia di mettere a repentaglio gli equilibri già precari ma che nelle ultime settimane erano sembrati consolidarsi. Intanto il capogruppo di Forza Italia Corrado Quartarone ha fatto sapere che in merito al possibile dimezzamento delle indennità di carica il partito azzurro è per l'abolizione totale delle indennità di carica. «Siamo per una politica di assoluto volontariato. L'impegno di assessori e consiglieri deve essere assolutamente gratuito».
Una proposta quella di Quartarone che va in senso contrario a quanto in via informale si era appreso e cioè che gli esponenti forzisti si erano dichiarati contrari alla riduzione delle indennità. Sul fronte Alleanza nazionale la crisi interna che da qualche tempo sembra avvolgere il partito è forse arrivata ad un punto di svolta. Secondo indiscrezioni il commissario del circolo Salvatore Di Fede potrebbe presto rimettere il mandato di responsabile politico, posizione questa che sarebbe consequenziale agli atteggiamenti assunti in consiglio non conformi agli accordi interni e di coalizione.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 28-05-2005 - Categoria: Politica

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