PORTOPALO - L'amministrazione comunale ha momentaneamente ritirato la proposta di intitolazione di una via del centro abitato a Fabrizio Quattrocchi, il connazionale barbaramente assassinato in Iraq nell'aprile 2004. L'iniziativa della giunta, portata avanti dall'assessore alla viabilità Mirarchi, è la stessa già definita nei comuni di Roma, Colleferro e Assisi. La trasmissione del video, con gli istanti finali prima dell'uccisione di Quattrocchi, che al suo assassino pronunciò la frase: «Ti faccio vedere come muore un Italiano», colpirono una larga parte dell'opinione pubblica. La decisione dell'esecutivo locale, palesata nella seduta del consiglio comunale di martedì, va incontro ad una proposta del gruppo d'opposizione che, rispettando la scelta di intitolazione di una via a Quattrocchi ha sottolineato al contempo la necessità di attenzionare quei cittadini portopalesi che hanno perso la vita nel posto di lavoro.
Tra i nomi citati figurano Gaetano Signorello, Carmelo Romano e i fratelli Pippo, Franco e Salvatore Favara. Lavoratori il cui ricordo è ancora vivo nella memoria di tanti cittadini portopalesi. “Sarebbe opportuno ricordare anche loro”, hanno sottolineato i componenti del gruppo “Servire Portopalo”. Richiesta immediatamente raccolta dalla maggioranza che a tal proposito ha deciso di rinviare la definizione di questo punto. Nell'arco della seduta tuttavia è emersa una grave dimenticanza, sia da parte dell'opposizione che della maggioranza: i caduti e i dispersi portopalesi nelle due guerre mondiali. Per rinfrescare la memoria a tutti (attingendo dal libro dello storico locale Corrado Cernigliaro) si ricorda che sono 19 i portopalesi che persero la vita per servire la Patria nel conflitto del 15-18 e almeno 15 quelli che persero la vita nel secondo conflitto mondiale. Tra di essi vi fu anche un disperso, il marinaio cannoniere Antonio Taccone, imbarcato sul sommergibile “Michele Bianchi” che il 10 settembre 1941 non rientrò alla base in seguito ad un'azione di siluramento nell'Atlantico. E' pur vero che una lapide, posta nella facciata laterale della Chiesa San Gaetano, ricorda tutti i caduti portopalesi. Ma la grave dimenticanza, che ha riguardato l'intero organo assembleare è stata grave. L'ex assessore Antonello Cannarella propone di ricordare anche Uzzo Degliangioli, per l'impegno profuso nella promozione del calcio a Portopalo.
S.T.
Fonte: LaSicilia.it il 10-03-2006 - Categoria: Cronaca
la mia proposta è...invece di litigare o spendere soldi su cartelli inutili infissi in giro per portopalo,bisognerebbe concentrarsi su progetti piu' importanti per incrementare il turismo e offrire ai portopalesi dei luoghi dove portare i propri bambini,es:dei giardinetti pubblici..oppure creare a portopalo una piscina comunale invece di trasferirsi ogni volta a pozzallo..