Il Consiglio guarda all'Europa

Il Consiglio guarda all'Europa PACHINO - Fase conclusiva della campagna elettorale per il rinnovo della rappresentanza al Parlamento europeo. Sabato la parola passerà agli elettori. Al momento invece i commenti, gli annunci ed i proclami vengono fatti dai vari leader dai palchi. A Pachino, a chiedere il consenso, si stanno alternando non solo esponenti locali o rappresentanti più o meno accreditati dai vari partiti ma anche esponenti di caratura nazionale e regionale. Sabato scorso, a calcare il palco di piazza Vittorio Emanuele, è stato Bobo Craxi, figlio del più noto esponente politico socialista Bettino. Qualche giorno prima avevano fatto registrare la loro presenza in città gli assessori regionali all'agricoltura e al lavoro. Molti altri politici nei prossimi giorni si ricorderanno di Pachino e dei pachinesi. Non tutti hanno preferito la via dei pubblici comizi. Alcuni infatti hanno optato per il classico porta a porta o per le visite alle cooperative agricole. Queste ultime da un po' di tempo risultano essere meta ambita dei politici nostrani che ritengono di poter fare maggiore presa all'ombra dei capannoni dove vengono lavorati i prodotti agricoli, principale fonte dell'economia pachinese. A tutti promesse, a tutti strette di mano ed a tutti un arrivederci alla prossima tornata elettorale. Manterranno le promesse fatte? Elemento comune ai vari candidati è il significato politico che si vuole attribuire ai risultati delle urne. Se infatti per molti cittadini le cabine elettorali non costituiscono un grosso richiamo tanto da far pensare ad un altissimo tasso di astensionismo, non la pensano così gli esponenti locali dei partiti che invece intendono "pesare" la loro forza elettorale con i numeri dei consensi che riusciranno ad indirizzare su un candidato piuttosto che su un altro. Un modo dunque per cucirsi le stellette in campo politico e per presentare il conto nelle occasioni in cui saranno impegnati personalmente. In ambito amministrativo locale invece altro genere di valzer.

Dopo il passaggio ai banchi dell'opposizione del forzista Dipietro, numerose sono state le scosse telluriche che hanno evidenziato le lacune della stabilità amministrativa. Il primo cittadino durante il fine settimana ha cercato di correre ai ripari alla ricerca di qualche puntello in seno al consiglio comunale, e paradossalmente gliene sono stati offerti tanti, forse troppi per gli equilibri che si intendono sostenere.
L'Udc infatti, dopo il manifesto di condanna nei confronti dell'amministrazione, si è dichiarata disponibile ad offrire l'appoggio di tutti i suoi consiglieri, ma in cambio ha richiesto due nuovi assessori. Una pretesa che, da quanto si sa, sarebbe stata respinta dal primo cittadino che tiene conto anche delle cariche ricoperte da Francavilla (vicepresidente del consiglio) e da Michele Blandizzi (Assessore alle attività produttive ed espressione diretta del consigliere Angelo Dell'Ali, ad oggi sospeso del partito centrista). Porte chiuse invece nei confronti di Alleanza nazionale. L'ipotesi di un ritorno del partito di Fini in giunta viene infatti bloccata dagli esponenti della lista civica Rinascita che considerano i componenti di questo partito non compatibili con l'armonia amministrativa. Dal canto suo il direttivo locale del circolo di An fa sapere di non avere neppure lontanamente preso in considerazione l'ipotesi di un eventuale appoggio alla giunta Barone. Ieri sera intanto alle 20 era in programma la seduta consiliare. Alcuni esponenti dell'opposizione avevano annunciato la loro assenza, ed è proprio su questa che la coalizione amministrativa punta in modo da riuscire ad approvare i punti all'odg. Ad oggi la situazione è di 10 a 10 tra maggioranza e minoranza. L'assenza di taluno è dunque determinante.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 08-06-2004 - Categoria: Politica

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