PACHINO - Città Etica lo aveva detto ed ora ripropone il concetto con maggiore forza di prima: “Il consigliere comunale non crede più nel progetto politico per il quale si è candidato ed in nome del quale ha avuto la fiducia degli elettori, si deve dimettere”. L'allusione dell'associazione è indirizzata a quei consigliere comunali che nei giorni scorsi hanno aderito all'Mpa uscendo dai rispettivi gruppi politici dove erano stati eletti. “Ancora una volta una neonata amministrazione, -ha affermato Turi Pintaldi, coordinatore dell'associazione- si trova ad avere a che fare con consiglieri facenti parte di gruppi politici che sostengono la maggioranza e che, dall'oggi al domani, scoprono nuovi ideali politici e decidono di cambiare casacca e bandiera, dando vita ad una ennesima potenziale stagione di crisi politica nella quale ci si perde in un insensato gioco di equilibrismi.
Trattasi di comportamento assolutamente legittimo, -ha continuato- ed a nessuno può venire in mente di criticare una crisi ideologica e di coscienza di un consigliere comunale, ma la conseguenza di tale crisi non può essere quella di rimanere attaccati alla propria poltrona portandosela in dote alla nuova formazione politica che apre allegramente le braccia”. Città Etica insomma ripropone il Codice Etico elaborato in vista delle recenti elezioni amministrative ed offerto alle formazioni politiche che però non l'hanno adottato. L'associazione inoltre rivendica con forza il potere del voto dato dai cittadini e lo spirito fortemente vincolante dell'indirizzo che gli elettori hanno espresso con il loro voto, e parla apertamente dei cambi di casacca come una “vera e propria truffa ai danni degli elettori”. “Spiace passare per saccenti, -ha concluso Pintaldi- ma noi lo avevamo detto. È necessario adottare la legge del vincolo di mandato”.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 04-11-2006 - Categoria:
Politica