Approderà in consiglio provinciale la grave problematica dell'agricoltura. Il consigliere dell'ente di via Malta Giuseppina Ignaccolo ha presentato infatti ieri un'istanza indirizzata al ministro delle politiche agricole e forestali Gianni Alemanno, all'assessore regionale all'agricoltura Innocenzo Leontini, al presidente dell'Ap di Siracusa Bruno Marziano, agli assessori provinciali all'agricoltura ed allo sviluppo economico, al presidente del consiglio provinciale ed a tutti i consiglieri per sollecitare la discussione della delicata faccenda legata al mondo dell'agricoltura. "In riferimento ad una mia nota precedente, -ha affermato la Ignaccolo- e premesso che l'agricoltura è l'attività portante e trainante della provincia, va attenzionato particolarmente lo stato di grave disagio e crisi che il settore sta vivendo dovuto principalmente ad una serie di ragioni quali gli altissimi costi di produzione, la concorrenza sleale di prodotti soprattutto africani che nulla hanno a che fare con le caratteristiche e gli standard qualitativi dei nostri prodotti, le avversità atmosferiche, i debiti con gli istituti bancari, e con l'Inps ecc. Date le scarse attenzioni riservate dalla politica a questa problematica, -ha continuato la Ignaccolo- e riscontrato il rischio che nel solo siracusano potrebbe gettare sul lastrico ben 1200 lavoratori agricoli che si trovano in forti difficoltà economiche, ritengo che il consiglio si debba occupare della questione al più presto".
Al centro delle preoccupazioni c'è il mancato riconoscimento delle calamità naturali dell'annata agraria 2004/2005 ed il conseguente mancato pagamento delle indennità di disoccupazione ai braccianti agricoli che non hanno raggiunto il numero delle giornate lavorative necessarie per ottenere il beneficio economico previsto dalla legge. "Tutto ciò costringerà numerosi braccianti a vivere in condizioni limite, -ha affermato la Ignaccolo- e della questione deve essere sollecitato al più presto il governo nazionale che ad oggi non ha adottato alcun provvedimento. Per i lavoratori degli anni antecedenti la crisi si è posto rimedio con la riconferma delle giornate lavorative. Oggi, nonostante la riconferma dello stato di crisi causata dal crollo dei prezzi di mercato, nessun provvedimento è stato adottato in merito nella provincia di Siracusa, mentre si sa già che le province di Catania e Ragusa ne beneficeranno". L'unico provvedimento favorevole ad oggi è quello che riconosce alle imprese che hanno subito una riduzione del reddito medio del 30% rispetto al triennio precedente, di avere benefici economici e prevede finanziamenti per 380 milioni di euro di cui circa 100 milioni riservati alla Sicilia. "In merito a ciò, -ha aggiunto la Ignaccolo- nonostante il decreto in questione sia già stato pubblicato il 18 giugno e le richieste vanno presentate entro 45 giorni dalla pubblicazione del bando, la regione Sicilia non ha ancora provveduto ad emanare alcuna circolare stabilente le modalità di calcolo del reddito per determinare gli aventi diritto. Come sarà possibile, -si chiede- rispettare i tempi? E quando saranno dati materialmente gli aiuti, forse quando le aziende saranno già fallite?".
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 06-07-2005 - Categoria:
Economia