PACHINO - «Il consorzio di tutela Igp pomodoro di Pachino sta finalmente muovendo i primi significativi passi verso una nuova era dell'agricoltura a Pachino». E' quanto reso noto dall'organizzazione che tutela l'uso del marchio che ha riconosciuto e si propone di tutelare le qualità del ciliegino di Pachino. Le sfide del mercato e la consapevolezza di un potenziale commerciale enorme, grazie alle indiscusse qualità del pomodoro pachinese, impongono all'agricoltura locale di sfruttarne le potenzialità se non si vuole soccombere dietro il peso della concorrenza. Il marchio Igp sarà dunque lo strumento sul quale fare leva per una informazione veritiera al consumatore, una promozione massiccia e una salvaguardia della risorsa contro le innumerevoli operazioni di imitazione che si ritorcono contro l'economia locale. Il consorzio dunque sembra avere deciso di puntare contro la disinformazione. Nei giorni scorsi il consorzio di tutela presieduto da Salvatore Dell'Arte ha inoltrato una lettera di protesta nei confronti del settimanale Panorama edito da Mondadori bollando come «false, diffamatorie e fuorvianti» gli articoli diffusi dal noto settimanale.
«Nella foga di denigrare molti prodotti tipici italiani Dop e Igp, apprezzati e conosciuti in tutto il mondo per le loro caratteristiche, -hanno scritto al direttore di Panorama i vertici del consorzio di tutela- gli autori dell'articolo hanno inserito tra i prodotti denigrati anche il celeberrimo Pomodoro di Pachino che deve la sua notorietà ed affermazione sul mercato e la conquista delle case e dei gusti del consumatore alle sue caratteristiche organolettiche determinate da una serie concomitante di fattori pedoclimatici quali la luce che raggiunge a Pachino i livelli più elevati d'Europa, i suoli sabbiosi e sciolti ed acque salmastre, che trovano in un comprensorio ben definito della Sicilia orientale con epicentro il comune di Pachino in provincia di Siracusa e non Ragusa come erroneamente indicato nel suddetto articolo, i luoghi di produzione.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 01-12-2005 - Categoria:
Economia