PACHINO - Ha sollevato un grande polverone politico e forti reazioni la decisione del gruppo consiliare e degli amministratori di Forza Italia di autosospendersi dal partito pur di rimanere a far parte della maggioranza che sostiene il sindaco Barone. Una decisione, quella del partito locale di Berlusconi che ha sorpreso gli alleati della Cdl che speravano nell'indirizzo dato dai vertici provinciali del centrodestra per riunificare la coalizione in tutte le realtà locali dove risultava spaccata. La situazione di Pachino veniva giudicata come prioritaria dal comitato siracusano dei così detti "saggi" visto che il polo si era presentato agli elettori unito, ma successivamente, le forze della coalizione si erano lacerate e Fi era rimasta in giunta mentre An ed Udc, in tempi diversi, erano stati esclusi dalla maggioranza. L'autosospensione ha dunque spiazzato coloro che scommettevano su una ritrovata unità per dare una svolta alla linea amministrativa della città. Tale decisione può essere interpretata in due modi: la prima, vede rafforzarsi l'ipotesi, già prospettata dal nostro quotidiano solo qualche settimana fa, di un accordo ben saldo tra Fi e Rinascita che va oltre l'attuale legislatura e che è talmente saldo da spingere i forzisti ad abbandonare gli alleati naturali del centrodestra nella speranza di poter imporre in futuro un loro candidato; la seconda, vedrebbe invece nell'autosospensione una soluzione concordata in piena sintonia tra i dirigenti locali e quelli provinciali al fine di evitare l'uscita dall'amministrazione pachinese e nello stesso tempo aggirare le pressioni che An ed Udc continuano a fare a livello provinciale per arrivare ad una riunificazione del centrodestra. Dalla ricomposizione delle coalizioni nei vari comuni infatti scaturirebbe l'unitarietà del polo alle elezioni amministrative siracusane.
Propende per questa seconda tesi la dirigenza pachinese di An che ha affidato ad un duro comunicato stampa ed al commento del consigliere Salvo Midolo una veemente reazione contro il partito azzurro. "Appare chiaro, -sostiene Midolo- che l'autosospensione di tutto il gruppo consiliare ed amministrativo forzista trova il sostegno dei vertici provinciali che vogliono tentare di raggirare gli alleati con sciocchi ed infantili stratagemmi. Una presa di posizione vergognosa alla quale il mio partito saprà sicuramente rispondere per le rime non solo a Pachino ma anche in sede provinciale". Più dura la reazione di Rotta che afferma: "Fi conferma le strategie che da tempo abbiamo denunciato. E' infatti imputabile proprio a questa forza politica gran parte della responsabilità della nostra fuoriuscita dall'amministrazione. Da sempre infatti chiediamo un progetto politico serio di centrodestra per il quale abbiamo ricevuto il mandato elettorale, e da sempre incontriamo le resistenze del partito azzurro. Fi ha un progetto politico ben preciso e lo sta perseguendo scientificamente. Sappiano gli ex amici forzisti che la loro decisione segna in maniera indelebile un punto di non ritorno per qualsiasi alleanza futura. Da oggi An si ritiene libera da qualsiasi legame e dialogherà con qualunque forza politica sia disposta a condividere un progetto amministrativo anche se esula da una comune visione politica. Riteniamo, -continua Rotta- che Fi debba spiegare alla gente la posizione di chi è stato primo firmatario della mozione di sfiducia al sindaco ed ora è disposto a sospendersi dal suo partito pur di appoggiarlo. Un comportamento questo, che desta sospetti di accordi inconfessabili e che potrebbe far pensare, se non fossimo convinti della assoluta trasparenza delle scelte amministrative, che la promessa di possibili incarichi remunerati ad amici e parenti sia alla base del consenso di alcuni consiglieri che formano l'attuale maggioranza politica".
Salvatore Marziano
Fonte: La Siciila On Line il 04-05-2004 - Categoria: Politica