C.DA SPINAZZA - Attenzione puntata sul lungomare che dovrebbe sorgere in contrada Spinazza a Marzamemi. A non abbassare la guardia è il consigliere provinciale Giuseppina Ignaccolo che ha annunciato per i prossimi giorni un incontro con gli amministratori dei comuni di Noto e Pachino. «E' mio intendimento - ha dichiarato la Ignaccolo - verificare se le amministrazioni hanno provveduto a stanziare nei loro bilanci le somme necessarie e di loro competenza per l'esecuzione dei lavori. La Provincia regionale di Siracusa è infatti stata molto puntuale nel versare nelle casse netine quasi 300 mila euro relativi all'impegno economico che aveva preso, voglio però verificare se le amministrazioni locali hanno stanziato le somme di loro competenza».
Il progetto del lungomare Spinazza prevede per la realizzazione un cofinanziamento tra la Provincia regionale di Siracusa che si è impegnata a farsi carico della maggior parte dell'onere finanziario, il comune di Noto per quasi 100 mila euro e quello di Pachino per 40 mila euro. Risulta però informalmente che i due comuni non hanno ancora provveduto a stanziare le cifre per le quali si sono impegnati, ma potrebbero farlo in novembre con gli storni di bilancio. Intanto il consigliere Ignaccolo ha dato notizia del completamento del tratto di strada Forte-Spinazza sul quale la stessa Provincia era intervenuta per evitare i continui allagamenti che si verificavano nei mesi invernali.
Sa. Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 05-09-2004 - Categoria:
Cronaca
Mentre la Ignaccolo lavora per fare le passeggiate della Spinazza, ecco cosa gli risponde un consigliere della Margherita della stessa maggioranza alla Provincia.
«Disputa» per l'acqua
«Non cediamo territorio
al Comune di Pachino»
n.b.) per un errore di trascrizione o di tipografia, era riportato il Comune di Rosolini.
Una disputa «territoriale» per risolvere un problema di approvvigionamento idrico.
«La città di Noto non si arrenderà mai alla cessione di parte del territorio». Prende posizione il consigliere provinciale della Margherita, Enzo Cottone, che risponde all'assessore comunale pachinese Blandizzi. «Siamo disponibili ad una concertazione, ma non ad uno scippo», argomenta Cottone. All'affermazione pronunciata dall'assessore pachinese, "Noto dovrai arrenderti", il capogruppo consiliare risponde che "Noto non si è mai arresa".
«E' da rifiutare l'ottica avanzata dalla vicina cittadina di Pachino, tesa ad ottenere ben ventinove contrade per un totale di oltre diecimila ettari di territorio. E tutto questo, fa notare l'esponente della Margherita, senza considerare la necessità di rispettare il dettato di unità di intenti che dovrebbe condurre alla formazione di "consorzi territoriali" quali i vari Gal Val d'Anapo ed altri».
Cottone concorda con le posizioni espresse dal presidente del consiglio comunale netino, in direzione, al limite, di una privazione parziale di alcune contrade, ma non certo di uno "scippo".
Le argomentazioni portate avanti dal rappresentante di centrosinistra, peraltro fatte proprie dal consigliere comunale, Michele Vinci, in seno al consiglio, ricordano come già in passato la città netina si era resa disponibile nei confronti dei centri vicini. E' accaduto con l'illuminazione della zona che va dalla "Cittadella" a sud della riserva naturalistica di Vendicari fino a Bove Marino e, andando molto più a ritroso nel tempo, era successo anche negli anni cinquanta quando il comune di Noto, prendendo atto dei gravi problemi di approvvigionamento idrico della città a sud di Noto, aveva acconsentito all'emungimento delle acque della "Fontana Grande" nella valle del "Carosello", a Noto Antica, in favore dell'acquedotto comunale della stessa Pachino. L'auspicio è di trovare la soluzione migliore per la collettività.
R. R.