PACHINO - Secondo l'assessore ai Servizi sociali Emanuele Rotta, delegato ieri dal sindaco in consiglio a presenziare alla votazione della mozione di sfiducia, il messaggio che traspare dal dibattito è distorto. «Sembrerebbe -ha affermato Rotta- che le forze politiche che hanno votato per la defenestrazione del sindaco vogliano il bene della città. Non è affatto così. Il voto di sfiducia a Barone nasce dal livore accumulato da taluni verso la maggioranza e chi la compone. A dimostrazione di ciò sta il fatto che le forze politiche sfiducianti non vollero firmare la mozione quando i tempi tecnici erano tali da permettere il ritorno pronto alle urne. Allora la mozione avrebbe avuto un senso, ora non più perché un commissario, gestirebbe la città per molto tempo arrecando un danno enorme».
Poi Rotta fa un'analisi politica: «E' vero che anche An ha firmato qualche mese fa una mozione contro il sindaco, ma lo ha fatto perché non condivideva il ribaltone politico che Rinascita aveva favorito producendo un pateracchio con in giunta i leader dell'opposizione. Siamo infatti convinti che deve sempre essere rispettato il mandato degli elettori. Riguardo alla lista civica pachinese, - ha continuato Rotta - vero è che il risultato elettorale conquistato è di tutto rispetto, ma i pachinesi certamente hanno dato loro i voti e non il numero degli assessorati o le deleghe che Rinascita deve gestire. Si parla di paralisi amministrativa e di risultato fallimentare, ma va ricordato che gli uomini di Blundo per anni sono stati in Giunta e dunque se il bilancio non è positivo ciò è dovuto principalmente a loro. Non posso essere d'accordo con il consigliere Petralito che parla di barbari, riferendosi alla sfiducia a Nicastro per liberare posti, anche lui qualche mese fa voleva sfiduciare Francavilla proprio per liberare la poltrona».
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 06-05-2005 - Categoria:
Politica