PACHINO - “Mi sono candidato perché amo la mia città ed ho deciso di spendermi in prima persona per essa dopo avere constatato il disastro politico ed amministrativo in cui essa versa”. Ha esordito così Paolo Bonaiuto, esponente politico di lungo corso candidato alla testa di un cartello civico costituito da Primavera Pachinese, Noi Pachinesi, Pachino Nuova ed Mpa. Una ricetta, quella preparata da Bonaiuto per Pachino che, almeno in prima battuta, esclude i partiti tradizionali. “La via delle liste civiche, -ha spiegato Bonaiuto- è dovuta ad una strategia ben precisa. Tutti hanno sotto gli occhi quello che è successo nella passata amministrazione, costituita da una compagine politica entrata subito in crisi per l'incapacità dei partiti di trovare un equilibrio sia interno che esterno in grado di assicurare stabilità. Cinquantadue assessori cambiati in quattro anni, nessuna opera importante costruita e neanche messa in cantiere, conti pubblici a dir poco disastrosi così come anche lo stesso commissario Turriciano ha avuto modo di accertare nonostante un avanzo di bilancio stellare, incarichi distribuiti ad iosa nel tentativo di riacciuffare una situazione da tempo sfuggita di mano. Questa è la Pachino di oggi. A questa situazione ho deciso di mettere fine con una coalizione che è fatta principalmente da persone che hanno avuto un'esperienza politica, che sanno gestire con competenza e fattività la cosa pubblica, ma che vogliono anche strare lontani dal guazzabuglio che si è creato negli ultimi anni. La gente ci darà ragione ed i primi segnali si sono visti alle elezioni regionali dove i partiti tradizionali hanno subito un crollo catastrofico”. Un rifiuto dei partiti dunque, quello di Bonaiuto, rifiuto portato avanti fino all'ultimo momento prima della presentazione delle liste agli uffici municipali, quando An ed Udc hanno cercato l'accordo con le compagini civiche che hanno opposto un rifiuto. Ma se ci sarà un turno di ballottaggio probabilmente si dovrà scendere a compromessi con i partiti. “E' probabile, -ha risposto Bonaiuto- ma nelle valutazioni che si dovranno fare, se la vittoria non arriverà a primo turno, voglio almeno essere libero di poter sceglie tra le forze più sane ed aperte al dialogo senza alcun vincolo ideologico”. Bonaiuto dunque rimette il timone al centro e tiene aperte tutte le porte. “Abolirò l'Ici sulla prima casa nell'arco di un triennio, -afferma- e questo sarà il mio primo adempimento, per altro scritto sulla copertina del programma”.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 03-06-2006 - Categoria:
Politica