MARZAMEMI - «Non è possibile anteporre gli interessi di una società privata e penalizzare la porzione di paesaggio più bella e incantevole che possediamo». Sul «caso pontile balata» di Marzamemi, il Pd pachinese preannuncia una protesta per sabato. «Si tratta - scrive il circolo del Pd - di un pontile da diporto che non porterà nessun vantaggio, né per i commercianti né per il resto degli abitanti di Marzamemi. Solo vantaggi economici per la società in questione». Non manca un preciso attacco all'indirizzo degli amministratori.
«Durante l'iter burocratico che ha portato ai permessi da parte di un privato, l'amministrazione comunale ha commesso errori irrimediabili. Cosa ha fatto il sindaco per mettere fine a questo scempio? Riteniamo responsabili l'amministrazione comunale, che dice a parole di essere contro il pontile ma di fatto non esiste al Comune un solo atto ufficiale, una determina sindacale o delibera di consiglio in cui il Comune si opponga fermamente alla costruzione dell'opera». Il Pd rimarca l'aggravante del silenzio assenso. «Non basta ridursi a produrre, così come ha fatto l'ufficio comunale di competenza, poche lettere in cui viene espressa la semplice contrarietà del comune alla costruzione del pontile.
Questo materiale cartaceo è ovviamente poco efficace ed equivale quasi a carta straccia. Era necessario mettere in campo tutte le forze e intervenire quando si era ancora in tempo. Perché un amministrazione, che ha dalla sua parte politici di rilievo nazionale come il ministro dell'ambiente Prestigiacomo, non è stata capace, ammesso che ci abbia provato, ad opporsi a questo pontile? Perché il comune ci mette a conoscenza di un fatto così grave solo quando l'iter si è concluso in modo tragico? Perchè il Comune non ha nominato nessun legale che faccia ricorso al Tar? E perché non fa appello al piano paesaggistico - prosegue la lunga nota del Partito Democratico di Pachino - che prevede l'assoluta non edificabilità della zona interessata, essendo questa zona con vincolo tre?». Una vicenda grottesca per i democratici. «C'è qualcosa che non funziona e chiediamo spiegazioni all'amministrazione che fino ad oggi non è stata chiara. Vogliamo che escano fuori i responsabili di questa assurda vicenda che sembra cancellare per sempre la storia centenaria di un territorio. Questa è un'amministrazione preoccupata solo di spartire soldi, dimenticando l'essenziale: difendere il territorio. Vogliamo anche capire quali responsabilità ha la Soprintendenza a cui chiediamo che faccia immediato ricorso al Cga».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 19-04-2011 - Categoria:
Cronaca