PORTOPALO - Bottiglie di plastica, erbacce, un cancello spalancato, il lucchetto forzato, la recinzione perimetrale in molti punti danneggiata con lo spostamento delle pietre. All'interno del parco, l'area museale risulta vuota. Gli arredi sono stati spostati in luogo più sicuro dal momento che la zona di contrada Cicogna, per la cui realizzazione ci sono voluti alcuni milioni di euro, finanziamenti pubblici quindi di tutti i cittadini, è incustodita. In queste condizioni verte il parco archeologico che definire in stato di abbandono è il minimo. Nei pressi del cancello principale, parte del muro di pietra è stato abbattuto. Altri pezzi di recinzione risultano mancanti in più tratti.
La zona è meta di adolescenti e giovani, del tutto liberi ed indisturbati nell'entrare ed uscire dall'area archeologica. Anche ieri ne sono stati notati almeno una decina che andavano e venivano proprio dal parco. A questo si aggiunge la scomparsa di alcuni oggetti in dotazione al parco fra cui un televisore schermo gigante che veniva usato nello spazio museale. Di quel televisore, che era stato portato nel palazzo municipale, si sarebbero perse le tracce. Oltretutto, all'interno dell'area che nel 2008 fu adibita a spazio mostre, dal tetto si verificherebbero infiltrazioni d'acqua. Eppure, dagli squilli di tromba che si udirono durante l'inaugurazione di questa opera pubblica, sembrava che sul parco si sarebbero accesi i riflettori per 365 giorni l'anno, in parte per le attività culturali da allestire al suo interno in parte per la sorveglianza che un'opera pubblica del genere merita ed impone. Basti pensare che il parco giochi appena allestito in piazza Vittorio Emanuele, a Pachino, grazie ad un contributo della Banca di credito cooperativo, avrà la video-sorveglianza contro possibili atti vandalici. Progetto che verrebbe finanziato dal medesimo istituto di credito. Per il parco archeologico di contrada Cicogna, invece, tutto tace e tutto finisce nel dimenticatoio, salvo riemergere per pochi giorni estivi. Il bando di gara per la concessione del parco, che la giunta municipale approvò nel dicembre 2008, prevedeva determinati requisiti ed obblighi per l'affidatario. Ad aggiudicarsi la gestione per sei anni è stata una cooperativa di Rosolini che ha avuto affidato anche il cine-teatro Gozzo.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 03-01-2010 - Categoria:
Cronaca