PORTOPALO - Elogio di Portopalo e delle forze che costituiscono il volontariato locale. Don Calogero Palacino, parroco dell'unica chiesa del paese «più meridionale» della provincia siracusana, prendendo spunto dalle iniziative televisive e giornalistiche a livello nazionale ed europeo che hanno dipinto la comunità locale con i tratti dell'omertà in riferimento alla nota vicenda del «Naufragio del Natale '96», ha sottolineato lo spirito di servizio verso il prossimo che anima molti cittadini portopalesi. «Altro che comunità di omertosi - afferma il parroco - quello che hanno fatto molti registi ed esponenti del mondo dell'informazione giunti nell'ultimo anno e mezzo da queste parti sono in larga parte delle semplificazioni, distorcendo la realtà quando si parla dei portopalesi».
A sostegno della sua difesa don Palacino elenca le realtà del volontariato operative a Portopalo. «Sarebbe bastato considerare in che modo i portopalesi si sono messi a disposizione durante gli sbarchi di migranti registrati qui - dice ancora il prete - dove il rapporto tra arrivi e volontari disponibili sul posto è stato quasi di 1 a 1». Il parroco è deluso soprattutto del comportamento della troupe tedesca di Marc Wiese. «Quel documentario mostrato sulla Wdr - sottolinea don Palacino - lascia il tempo che trova, seguendo un preciso disegno che ha distorto la realtà locale». L'analisi del parroco è condivisa anche dall'assessore alla protezione civile, Antonello Cannarella. «Portopalo è terra di accoglienza.
Tra volontari che operano nella protezione civile e quelli della Misericordia - afferma Cannarella - siamo a livelli molto elevati e sicuramente ai primi posti a livello regionale. Chi si è occupato da fuori del caso del Natale '96 lo ha fatto con dei preconcetti, facendo sostanzialmente della disinformazione se si esclude il gruppo di intellettuali catanesi di Colophon-Art che rappresentano l'unica voce fuori dal coro».
Fonte: LaSicilia.it il 08-01-2003 - Categoria: Cronaca