PACHINO - (Salvatore Moncada) Il rischio è quello di avere una intera classe politico-dirigente "additata" e senza credibilità, sulla quale gravano le più infamanti ombre. «Proprio per questo motivo – afferma il capogruppo del Pd Roberto Bruno - chiediamo al sindaco, agli assessori, ai consiglieri comunali e a tutta la politica cittadina di accogliere la nostra proposta». Bruno ritorna a insistere sul "Pacchetto Trasparenza e Legalità" consegnato lunedì al Comune lunedì mattina e già illustrato nei particolari al primo cittadino Paolo Bonaiuto. La vicenda dell'arresto, con l'accusa di concussione, dell'ex assessora Giorgio Giliberto, ha aperto una questione sulla moralità nella gestione della cosa pubblica, della trasparenza degli atti amministrativi e del governo del paese. Ma ad accorgersene pare essere stata solo la sezione cittadina del Pd che da settimane insiste sull'argomento. «Non abbiamo nessuna intenzione di entrare nella vicenda prettamente giudiziaria – ha continuato Roberto Bruno -. Lì sarà la magistratura a fare luce. Non intendiamo neanche entrare sulla questione meramente politica riguardo alla sostituzione dell'ex assessore Giliberto. È un problema della maggioranza e del sindaco. Vogliamo e pretendiamo invece che il sindaco, ogni assessore e ogni consigliere comunale sia di specchiata moralità e dia contezza del proprio operato».
Tra le proposte c'è quella di rendere pubblico il reddito di ogni consigliere comunale e degli assessori municipali oltre che del sindaco, ma anche di quei dirigenti ai quali vengono affidati incarichi di particolare responsabilità. Secondo il Pd servirebbe a verificare "fluttuazioni" più o meno consistenti degli introiti di chi ha incarichi pubblici. Al di là del sindaco che ha dato il suo pieno consenso all'intero "pacchetto" presentato da Bruno e compagni, al momento nessuno ha ufficialmente voluto commentare la proposta. Ma proprio sulla possibilità di rendere pubblico il proprio "740" sembra registrarsi dall'itera classe politica una "alzata di scudi" omogenea e coesa. Nessuno insomma vuole che si "ficchi il naso" nel proprio portafoglio. Una proposta che di certo farà discutere e che difficilmente sarà approvata, ma che secondo il Pd sarebbe utile a recuperare fiducia e credibilità. «Non possiamo permettere - ha concluso Roberto Bruno - che vengano gettate ombre sull'intera classe dirigente. Chi ha responsabilità pubbliche deve dare contezza del proprio operato in maniera chiara».
Fonte:
gazzettadelsud.it il 15-09-2010 - Categoria:
Politica