Il pomodorino di Pachino è diventato europeo

Il pomodoro di Pachino Igp entra nella lista delle specialità tutelate dall'Unione Europea, portando così a 122 (il 20 per cento del totale comunitario) i prodotti italiani che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento europeo, a conferma del successo del «made in Italy» alimentare. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che sono scaduti, senza intralci, i sei mesi, dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue, a disposizione degli operatori per sollevare eventuali obiezioni. I consumatori potranno riconoscere e scegliere il vero pomodoro Pachino Igp, per insalate, pizze e spaghettate «Doc», grazie ad un logo posto sulle confezioni, raffigurante la Sicilia con un cerchio nella punta estrema, dove è collocata la zona di produzione, all'interno di un rombo dagli angoli tondeggianti di colore verde scuro.

La zona di produzione del pomodoro di Pachino – precisa la Coldiretti – comprende l'intero territorio comunale di Pachino e Portopalo di Capo Passero e parte dei territori comunali di Noto (provincia di Siracusa) ed Ispica (provincia di Ragusa), ricadenti nella parte sud orientale della Sicilia. Le prime coltivazioni – precisa la Coldiretti – risalgono al 1925 ed erano localizzate lungo la fascia costiera in quelle aziende che disponevano di acqua di irrigazione da pozzi freatici.
Il pomodoro di Pachino è prodotto in una zona caratterizzata da temperature elevate e da una elevata quantità totale di radiazioni solari, mentre la vicinanza del mare determina una mitigazione del clima ed una scarsa frequenza delle gelate invernali-primaverili. Un insieme di fattori che ha favorito lo sviluppo delle colture sotto serra e che grazie alla qualità dell'acqua di irrigazione – precisa la Coldiretti – determina le peculiari qualità organolettiche. La rintracciabilità e l'origine del prodotto è garantita dal fatto che i produttori devono iscrivere i terreni in un apposito elenco e sono tenuti a presentare annualmente all'organismo di controllo una denuncia di produzione.

Anche le strutture di confezionamento devono essere iscritte in un altro apposito elenco e presentare una denuncia annuale di prodotto lavorato. Secondo il ministro delle Pari opportunità Stefania Prestigiacomo, l'ingresso del pomodorino di Pachino nella lista delle specialità alimentari tutelate dall'Unione Europea con il riconoscimento del marchio «Igp» ha una doppia valenza: culturale ed economica. A suo giudizio, «sancisce infatti la peculiarità e la specialità di un prodotto che è nato grazie alla eccezionale condizione climatica, alla laboriosità e all'intelligenza degli agricoltori del pachinese che da quasi 80 anni coltivano un pomodoro che per le sue qualità di gusto e per la sua versatilità in cucina è diventato famoso in tutto il mondo».

Per il ministro, «il marchio Igp inoltre rappresenta una protezione del pomodorino dai molti tentativi di imitazione che sono nati con il successo di questa produzione dell'agricoltuta della zona sud della provincia di Siracusa».
L'inserimento del pomodoro di Pachino Igp nella lista delle «specialità tutelate» dall'Ue, secondo Adolfo Urso, viceministro alle Attività produttive con delega al commercio estero, è il «primo e più importante passo per ottenere che anche questo prodotto sia inserito nei registri internazionali del Wto. La costituzione dei registri internazionali del Wto è in discussione nel round negoziale in corso a Ginevra».
Per Urso il riconoscimento ottenuto dal «pomodoro di Pachino» è particolarmente significativo perchè si colloca su una linea che ormai prevale in Europa: quella di tutelare i prodotti di qualità e di origine controllata».

«L'Italia - ha proseguito - è impegnata nella produzione e nella difesa dei prodotti di qualità nella convinzione che questa è la strada del futuro per la nostra agricoltura e per il settore agroalimentare». Altri prodotti isolani sono riconosciuti come tipici e difesi dall'Unione europea: tra i formaggi ci sono il pecorino siciliano (Dop), il Ragusano (Dop). Tra gli oli d'oliva, Monti Iblei (Dop), Valli trapanesi (Dop) e Val di Mazara (Dop). Tra gli ortofrutticoli e cereali l'arancia rossa di Sicilia (Igp), il cappero di Pantelleria (Igp), l'uva da tavola di Canicattì (Igp), l'oliva nocellara del Belice.
Fonte: LaSicilia.it il 30-01-2003 - Categoria: Cronaca

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