PORTOPALO - Il referendum confermativo della legge regionale non ha scaldato, come nel resto della Sicilia, gli elettori portopalesi. Affluenza alle urne molto bassa. Il risultato finale ha visto prevalere nettamente il fronte del Si. Un esito che viene commentato con soddisfazione da An, unico partito ad aver messo in atto in ambito locale una, sia pur molto blanda, campagna propagandistica per il Si attraverso l'affissione di alcuni manifesti. Corrado Scala, componente del circolo territoriale di An, commenta soddisfatto. "Anche stavolta, pur con una percentuale bassissima di votanti, Portopalo conferma un trend chiaramente vicino alle posizioni del nostro partito che è stato l'unico a fare una forma di propaganda elettorale per il Si, attraverso manifesti murali. La bocciatura del No darà un apporto notevole alla legge regionale in termini di governabilità, proprio come auspicato dal nostro partito". Scala, già consigliere comunale nella precedente legislatura ed esponente di punta del partito di Fini nel territorio, sottolinea come ad uscire sconfitta dal referendum sia una larga parte della sinistra.
"Mi pare che proprio a sinistra si trovino gli sconfitti di questo referendum confermativo - sottolinea Scala - e a Portopalo il si è stato in netta prevalenza anche se l'esiguità dei votanti non dà la possibilità di fare un'analisi più oggettiva".
Questa campagna referendaria a Portopalo comunque è passata nel silenzio più totale. Intanto la maggioranza si confronta sul bilancio. Lo schema arriverà tra pochi giorni in consiglio comunale, dove si prevede l'approvazione entro la fine di questo mese. Un bilancio il cui allestimento si sta rilevando più complesso del solito. Intanto rimane qualche mugugno soprattutto nella parte centrista della coalizione di maggioranza (Udc) riguardo all'allestimento del bilancio. "Differenze che si appianeranno al momento del voto in aula", fanno sapere da ambienti della maggioranza. E rimane anche il nodo relativo ai cosiddetti ex articolisti, di recente al centro di una protesta per chiedere la stabilizzazione e quindi l'uscita dal precariato.
Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 18-05-2005 - Categoria: Cronaca