PORTOPALO - Il terremoto amministrativo, scaturito dall'approvazione del bilancio comunale da parte di una maggioranza inedita, formata dai sei componenti dell'opposizione con l'aggiunta del presidente Ornella Burgaretta e del consigliere Corrado Taccone, ha scompaginato il panorama politico locale. "La maggioranza ha abbandonato l'aula, non rientrando dopo che aveva chiesto dieci minuti di sospensione. - dichiara Ornella Burgaretta - Pertanto sono proprio gli uomini di Cammisuli che hanno rinunciato a dare un bilancio al paese nonostante sapevano che già la Regione aveva nominato un commissario. Non solo la coalizione di governo non ha rispettato i tempi tecnici per approvare il bilancio ma ha anche abbandonato l'aula. È stata l'opposizione, assieme ad altri due consiglieri coscienziosi, a dare un bilancio alla città ovviamente secondo l'indirizzo dell'opposizione e dunque con l'emendamento che ha stornato 30 mila euro a favore dei servizi sociali". Il presidente Burgaretta si è riservata di fornire la propria versione dei fatti limitandosi a replicare alle osservazioni di Nardone. "I 600 euro non c'entrano niente con l'indennità di carica del presidente ma riguardano un altro punto all'odg del consiglio. Si tratta di un emendamento per creare un fondo per le attività del consiglio che nulla ha a che vedere con le indennità deliberate anche per il vicepresidente. Sarebbe bene che i consiglieri prima di venire in consiglio si informassero di cosa si va a votare".
Dal gruppo del sindaco specificano che non c'è stata alcuna confusione sui seicento euro l'anno, sottolineando che durante i vertici pre-consiliari "si era spesso fatto riferimento ad ipotesi di riduzione dell'indennità presidenziale, per risparmiare fondi, puntualmente bocciate dalla Burgaretta". Il consigliere Fabio Sortino dichiara che "la scelta di abbandonare l'aula è stata determinata dalla constatazione di non avere più la maggioranza, essendo venuto a mancare l'apporto di due componenti". Affermazione avallata da Edi Pisana. "Non bisogna nascondersi dietro giri di parole - dice Pisana - perché la verità è una: il presidente Burgaretta voleva fortemente l'indennità di carica, anche a costo di votare, come è accaduto, con l'opposizione". Tra i consiglieri di "Portopalo 2000" c'è chi si mostra per nulla meravigliato dalla scelta del presidente. Qualcuno parla di accordi sottotraccia, in atto già da qualche tempo, con l'opposizione. "Dobbiamo chiarire i malintesi con l'amico Corrado Taccone - aggiunge Pisana - ristabilendo la maggioranza scelta democraticamente dai cittadini l'anno scorso". Si fa sentire anche il coordinatore locale della Dc, Pino Mirarchi, che non condivide la scelta della Burgaretta. Per Mirarchi "la sua decisione di aggregarsi al ruolo di oppositore della maggioranza, per un progetto confuso e non certamente di interesse comune, è stata una scelta in collisione con gli ideali istituzionali ed il carattere di economicità che questa amministrazione comunale si era prefisso".
Sa.Mar.
S.T.
Fonte: LaSicilia.it il 01-07-2005 - Categoria: Politica