Il senatore Alicata «Chi non sostiene Bonaiuto va fuori»

PACHINO - «Il Pdl non è un taxi dove salire e scendere a piacimento. Non condivido la scelta di Giuseppe Giliberto, anche se naturalmente la rispetto». Il senatore Bruno Alicata, che sta seguendo le fasi delle trattative in vista delle amministrative pachinesi, replica alle affermazioni dell'ex segretario locale forzista. «Certi toni - dichiara Bruno Alicata - non mi sono piaciuti poiché la candidatura di Paolo Bonaiuto non è stata calata dall'alto ma nasce da un percorso meditato e condiviso da tanti soggetti che si sono ritrovati in questo progetto. Ho sperato fino all'ultimo di avere anche Giliberto in questa coalizione ma lui ha detto di no a più riprese».

Il senatore del Pdl parla del progetto politico che punta alla conquista di palazzo di città con Bonaiuto sindaco, definendolo «l'unico di centrodestra» a fronte di due opzioni di sinistra e di un ibrido che sfugge a qualsiasi catalogazione, facendo chiaramente riferimento alla coalizione che sosterrà Emanuele Rotta. «La mia stima politica nei confronti di Rotta e Giliberto rimane intatta, ovvero elevata, - conclude il senatore Alicata - ma non possiamo non dire chiaramente che il Pdl sosterrà Bonaiuto. Chi non sostiene questa coalizione è automaticamente fuori dal partito». Il parlamentare nazionale ha infine aggiunto che qualsiasi discorso oltre le elezioni amministrative al momento è superfluo. «Stiamo lavorando bene in vista delle amministrative - conclude Bruno Alicata - convinti di poter vincere la sfida delle amministrative che come di consueto si presenta molto ardua, a Pachino e non solo qui».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 17-04-2009 - Categoria: Politica

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Caro Pasquale mi scuso per la tardiva mia risposta al tuo commento,che nell'amicizia mi sento di renderti,anche per far leggere a tutti coloro che leggono qui su Pachino Globale le esatte notizie.
Mi sembra di aver letto che io sia un autoaspirante candidato a Sindaco.....
Ma forse non sai che io sono stato indicato dal partito di Forza Italia a Pachino in un 'assemblea di circa 200 persone (110 iscritti e altri nuovi simpatizzanti)quale candidato a sindaco ....e non mi sono autocandidato...e forse non hai letto che la mia è una candidatura a servizio del mio partito e della mia città ....e se leggi bene .......se condivisa anche dalle altre forze politiche!!!!!!!
Significa ..per essere chiari...che se sul tavolo provinciale ci fosse stata un unione di intenti su una candidatura mia per FI ....di Rotta per AN ...di altro per UDC..o di altro per MPA ..in un discorso serio io sarei stato pronto a fareil mio pass indietro!!!!
Ora come abbiamo detto più volte tutti , e come confermato da te .....c'è sata un imposizione degli amici di FI di SR che vogliono la candidatura di Bonaiuto..ma vedi queste scelte devono essere condivise ..e mai imposte (premetto che nulla ho da dire sulla candidatura di Bonaiuto )
Secondo me .....e secondo tanti altri..ma proprio tanti.......(fra cui l'On Ass, Regionale Lavia (FI) e l'on.Vinciullo(AN))..il tutto devepassare attraverso la base di Pachino , che conosce le varie realtà ..e niente può essere imposto a casad'altri..
Come vedi la mia non era assolutamente una frenesia alla candidatura a Sindaco, tantè che ho riconosciuto che l'amico Emanuele Rotta (baluardo di AN nella nostra città da anni...come io per FI) abbia creato un buon progetto dove sia io che tutta FI di Pachino ci rivediamo...e come vedi è nata subito la nostra adesione e condivisione al progetto.
Già da questo ci si deve accorgere cheil tutto passa attraverso condivisione ....in un batter d'occhio...quindi il tutto nasce sotto un buon auspicio!!!!
-Importante ....e ti ti ringrazio che hai ricordato (certo a modo tuo) le ultime elezioni comunali ....ma hai omesso di scrivere che io e Rotta siamo stati accanto al centro destra (come sempre consuetudine e serietà) e ho appoggiato il candidato a sindaco del cdx (maione) mentre al ballottaggio arrivavano Bonaiuto e Campisi .
Bonaiuto era candidato con un cartello di liste civiche mi sembra contro il CENTRO DESTRA E CONTRO RINASCITA!!!! Oggi tutto è cambiato....no...Questa è coerenza !!!!
Mentre mi sembra di essere stato chiaro che io e tanti amici siamo e rimaniamo nel cuore di Forza Italia e non condividiamo la linea intrapresa dagli organi provinciali che ci impongono un candidato a sindaco che deve andare col Pdl appoggiato da Rinascita !!! Mi sento di appoggiare un vero candidato a Sindao del Pdl che è Rotta (che lo ha dimostrato negli anni) ..tutto qui...(voglio ribadire ..nulla da dire al candidato Bonaiuto)
-Per quanto rigurda l'ass. Casto ti faccio presente che in quel momento rappresentava una fetta di società civile nella giunta Campisi scelta in primo luogo dagli amici di Rinascita che c'erano come politici al 100% .........e quindi Rotta e Giliberto andranno avanti ..e con tanti amici che credono in questo progetto!
-A tutti i migliori auguri ...
-Alla gente la possibilità di scegliere fra chi da 20 anni siede sul posto di comando( e mi sembra che ci siano tutti....con Bonaiuto sindaco)con i risultati che si vedono........e a noi che cerchiamo in qualche modo di vedere ed operare in maniera diversa e cercheremo di dare un nuovo volto a Pachino ..perchè il nostro è un PROGETTO PER PACHINO !!!!!!!
-Per sgombrare il campo da malintesi noi tutti(me compreso) di forza italia ci candidiamo sulla lista Forza Pachino a consigliere comunale cercando di dare il nostro massimo apporto al Progetto Pachino con Rotta Sindaco
Vedi caro Peppe. Forse perchè sono militare ma ho un'altra concezione di guardare le cose. All'inizio di questa campagna elettorale c'erano a Pachino almeno una quindicina di aspiranti candidati a Sindaco fra destra e sinistra. Giornalmente si leggeva nei giornali del tizio o del caio che si proponeva a fare il futuro sindaco di Pachino. Dato che Pachino è un paese difficilissimo per i trascorsi burrascosi interpersonali fra politici che si accusano a vicenda delle sorti del paese, fin dal primo momento ho pensato che alla fine saremmo stati costretti a far decidere la scelta del candidato ai vertici provinciali dei partiti del centro destra. Io ho scelto di voler entrare nel PDL ed insieme a degli amici stiamo facendo un percorso che ci porterà all'interno del PDL a prescindere dalla simpatia o antipatia per Paolo Bonaiuto o a prescindere dall'amicizia per te o per Emanuele Rotta. E qui subentra l'anima del militare che in un gruppo fa dell'ubbidienza un' importante prerogativa esistenziale. Si sta in un gruppo e ci sono delle regole. A prendere delle decisioni in un gruppo sono delegati e nominati democraticamente delle persone a noi superiori o pari grado che rappresentano l'autorità a prescindere se alle volte non condividiamo certe scelte. Pertanto caro Peppe noi del PDL se fosse stato scelto Rotta o tu Peppe Giliberto o Paolo Bonaiuto oppure a livello provinciale del centro destra veniva scelto uno dell'MPA o dell'UDC noi avremmo condiviso la scelta provinciale e tutti assieme, prima come PDL ma anche come Centro Destra avremmo vinto le elezioni a primo colpo. Poi, scusami, ma parli troppo bene di questo progetto Pachino, come se ne facessi parte da diversi mesi, quando invece fino a Martedì scorso eri ufficialmente l'ex segretario di F.I. confluita nel PDL. Dimostrate tu e Rotta quello che ho sempre scritto in questo sito internet e cioè: non volendo cozzare con la forte candidatura di Paolo Bonaiuto avete preferito, prima lui e adesso tu cercare altri lidi purtroppo "Innaturali" con il centro Sinistra. Tutto ciò, dispiace dirlo, (ed è gravissimo) con l'avvallo del mio amico Enzo Vinciullo, deputato regionale e dell'Assessore Regionale La Via, che a questo punto devo pensare che pur di raccogliere voti per la sua candidatura alle Europee si alleerebbe anche con il Diavolo.
Spero che questo sfogo non venga preso come un attacco personalistico ma come un semplice e coerente discorso politico. Dopodichè, spero anche, per il bene di tutti ma soprattutto di Pachino, che durante e dopo la campagna elettorale rimaniamo e saremo tutti amici come prima.
Cordialissimi saluti - Pasquale Aliffi
Mi pare che, volutamente, si vogliano "miscari sauri e uopi" per fare solo confusione.
Si pone, appunto, deliberatamente, l'accento sulla questione politica, dal punto di vista dei simboli, per non volere, o per non essere capaci, di parlare della questione amministrativa e politica pachinese.
Fino a qualche mese fa, di tutte queste frenesie di farsi riconoscere elementi importanti o guida del cosiddetto partito delle libertà, non se ne vedevano tante in giro. Erano i soliti noti a mantenere la posizione (vedi Rotta o Giliberto) e tutti gli altri erano allegramente in altri luoghi, magari con gli stessi vituperati elementi di questa sinistra. Quello che voglio dire, in buona sostanza, è che di fare attività politica in momenti diversi da quelli elettorali, se ne vedono pochi, salvo svegliarsi a pochi mesi dalle elezioni per questioni di puro calcolo, per interessi personali soprattutto.
Conosco bene questa situazione avendola vissuta e vivendola dall'altro lato dello schieramento politico, quello della sinistra, che mi appartiene.
Detto questo, mi preme evidenziare un passaggio del commento di Peppe Giliberto, e cioè che a sostenere la candidatura militarescamente decisa dai generali siracusani, ci siano proprio tutti, quantomeno la stragrande maggioranza, di quelli che sono stati protagonisti della politica pachinese degli ultimi 15 anni.
Penso sia vero, scandalosamente vero, e ciò non mi sembra un buon viatico per sperare in decenti risultati.
E'anche vero che nel nostro progetto politico, il Progetto Pachino, ci siamo e ci sono personalità politiche già viste all'opera, ma mi permetto di sottolineare che esse non sono mai state determinanti e/o pesanti quanto quelle che adesso appartengono ai plotoni di Aliffi.
Come è vero che Pasquale fa "u nofiu" quando deforma le caratteristiche politiche della nostra aggregazione: essa è un movimento di liste civiche che, ovviamente, come in tutte le liste civiche, è composta da elementi di destra ed elementi di sinistra.
Un'aggregazione che ritiene, come riteniamo, che la cosa di cui ci si debba occupare è il programma amministrativo.
Un programma che si costruisce insieme, come lo stiamo costruendo, e di cui avete già ricevuto nelle vostre case un breve depliant illustrativo.
Un programma che esporremo nella sua completezza a breve, ma che, fondamentalmente, si basa sulle cose da fare.
Su quelle cose su cui abbiamo le idee chiare e per le quali sapremo metterci al lavoro già all'indomani dell'insediamento.

Confrontiamoci sulle cose, per favore, lasciate stare le favolette da bandiera, che i primi a non crederci siete proprio voi.

Saluti programmatici, Turi Borgh

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P.S. volevo aggiungere soltanto due righe alla descrizione che pasquale fa della politca. Ritengo la sua un'aberrazione, una deformazione della visione non soltanto della politica, ma anche della vita. Credo sia colpa del suo vissuto e dunque da comprendere. Tuttavia voglio dire che la politica, per essere tale e per essere strumento di sviluppo deve essere svolta da uomini liberi. Liberi da condizionamenti di ogni genere, e la descrizione che egli fa dei metodi di scelta di un candidato sono spaventosamente lontani dal paradigma che sventola nella sua stessa bandiera: la libertà.

La libertà, caro Pasquale, è partecipazione.
La casa delle libertà, caduta...dal Pd a Dp

E' oramai ovvio e palese che a Pachino non si applica nessuna regola condivisa ed emanata dalla politica a scala nazionale. E che la CdL di Siracusa,casa già terremotata prima di andarci ad abitare, è vistosamente spaccata: almeno su due fronti...Da una parte l'Alicata e dall'altra Vinciullo e La Via...che propongono due cavalli di zazza con scapigliatura diversi...Se questo è il triste viatico che prende forza dalla situazione locale appare senza ombra di dubbio che ancora una volta, con molta tranquillità, si può affermare che i soggetti attivi stanno, ovviamente, producendo l'ennesima carnavalata...Le ragioni di un quadro tanto controverso e contraddittorio devono essere guardate e viste in uno scacchiere politico più ampio...dove, manco a ripresentarlo le problematiche non risolvibili, se non con la dichiarazione di dissesto finanziario, sono passate in cavalleria come elementi secondari e di nessuna rilevanza politica.
Ma la sostanza che si sta configurando è la stessa dalle elezioni comunali che si sono viste a partire e dopo la prematura dipartita di Mauro Adamo...Da questa distanza si vede che emerge solo la triste voglia di crearsi una speranza personale nell'ambito di processi politici che guardano a Pachino come un semplice serbatoio di voti...
La cosa ovviamente riguarda la parte diciamo opposta...nel centro sinistra.. anche se quello che è emerso con molta evidenza è che elementi di spicco della sinistra pachinese.. storici e politici a scala universitaria amalgamata nel brodo primordiale della competenza, in salti carpiati, con quella che doveva lavorare in tranquillità e, manco a dirlo, qualcuno la disturbava, quella che veniva provocata dai giornali poichè ne scalfiva la rocciosa compattezza granitica, quella che piena di etica e di morale da vendere all'ingrosso doveva dare la sveglia alle masse mosse della sinistra locale: ha preferito, ma era latente da molto tempo, sfilarsi da questa impresa per affidarsi alle care cure di Vinciullo e Bono Bono...e questa è La Via...
Davanti ad una forte azione di questo tipo, diciamo fortemente coraggiosa: emerge tutta la caratatura di uomini o caporali che compongono il circo barnum della politica locale che da questa angolazione ...manco a dirlo,configurano un insieme di figure dove si distinguono a mala pena, come aveva pronosticato e sentenziato Totò che aveva ragione: gli uomini dai...caporali.. e nel quadro numero zero si vede con lucida nitidezza la differenza che passa tra gli uomini e i caporali e siccome caporali si nasce, molti di loro, ovviamente, lo naquero!!!

Saluti pantagruellici,Spiros
@ Turi Borgh
c'è una -certo involontaria- sfumatura comica nella tua accusa a Pasquale Aliffi di aver confuso alcune specie di pesce, tenuto conto che -nel vostro acquario- sono andati a confluire uomini politici -per esasperare la metafora- dei mari dell'Est e di quelli dell'Ovest.

Con una battuta -la si prenda come tale- verrebbe da augurarsi che, di cotal pescato, gli elettori non intendano fare, alla fine della fiera, un bel.... fritto misto!

Fuori dalle facezie, ho l'impressione che -sia pure con punte polemico-propagandistiche di evidente superficialità (come la storiella "degli ultimi 15 anni", ormai mandata a memoria per ripeterla fino ad un auspicato intontimento dei pachinesi), incapaci di reggere ai fatti ed alla storia, come dimostreremo molto presto- sta davvero venendo fuori uno dei temi seri di questa campagna elettorale: l'alternativa fra il voler risolvere i problemi della nostra Città ricorrendo allo strumento dei partiti (con ciò che essi possono dare, facendoli fuinzionare davvero) ovvero aggregando le personalità al di fuori di questi ultimi.

E la critica più feroce, vedo, si va sempre di più appuntando su questo presunto "dettar legge di Siracusa": argomento inconsistente, vuoto e -mi sia consentito perchè lo dico senza rabbia- che puzza parecchio (forse contro le stesse intenzioni di chi lo utilizza) di ipocrisia.

Non mi stancherò mai di dire che il processo politico che stiamo mettendo in atto -da oltre un anno- è un incontro, non la percezione di un'ordine, di un dicktat: alcune liste civiche, unitamente ad alcuni pezzi dei partiti che hanno dato vita al PdL (basi, circoli territoriali, componenti di triunvirati inclusi..., tanto attivi, presenti e costanti quanto i due "leaders" evocati da te), hanno manifestato la loro volontà di fare, anche attraverso queste elezioni, il nuovo partito.

Ora, siccome ci sono pure le elezioni, Siracusa (ovvero, quella parte che vi interessa demonizzare) ha ritenuto e ritiene utile, giusto e corretto che il candidato a Sindaco venga espresso da questa linfa nuova (nè poi, peraltro, così tanto nuova, in quanto come ho detto stanno con noi parecchi militanti dei due partiti e di altri soggetti che compongono il PdL).

Le "leaderships" citate da te, secondo i maligni partendo chi dal ragionamento secondo il quale "Caio Sempronio non potrà mai essere il candidato", chi dal "devo essere io il candidato e se non proprio io, chi dico io, e comunque non quell'altro", sembrano disposte -usiamo un termine soft- ad "autosospendere la loro militanza" nel nuovo partito per confluire dentro un progetto, a stragrande maggioranza, promosso da uomini e donne di sinistra.

In questo spalleggiati dalla "Siracusa buona", "virtuosa", eppur tanto di destra (che vi espone alle accuse di ipocrisia quando evocate la "Siracusa cattiva", quella dei diktat...).

La cosa non mi scandalizza troppo: di certe "dinamiche" ho fatto "le spese" personalmente, eppure eccomi qui -come e più di prima- a crederci ed a lavorare con il PdL di Siracusa. Perchè, sono convintissimo, noi pachinesi abbiamo un altro gap (uno dei peggiori, ritengo) da superare: l'idea che in provincia ci si è fatti di noi di essere una terra ed un caso a parte, ingovernabili, lontani non perchè (come pure io credevo) "Siracusa è lontana", ma perchè Pachino resta e vuole restare isolata, quasi imbronciata, ritenendosi offesa.

E' così perchè la nostra Pachino è specchio di quelli che siamo: pronti a restare soli se non si fa come diciamo noi, pronti a coalizzarci "contro", mai disposti a stare, per troppo tempo, con gli altri.

Questa è la sfida che "fare un Partito" ci pone: condividere un programma amministrativo, individuare un minimo di cose da fare, essere d'accordo su come farle è semplice, quasi elementare.

Molto meno -e la nostra storia lo insegna- abituarsi ad accettare maggioranze e gerarchie, a riconoscere le capacità, i carismi ed i doni (utili ed opportuni in politica) dell'altro.

Non mi scandalizza quello che dice Pasquale Aliffi, caro Turi, ma mi edifica, perchè mi ricorda di riconoscere i miei limiti, di stare al mio posto, di essere consapevole che (se proprio ambisco ad averne un'altro più alto) devo lottare e non fuggire verso altri lidi, magari provvisori.

Significa saper stare assieme: una cosa che ripetete spesso e che noi vogliamo coniugare in quest'altro modo.

Con stima,
Sebastiano Mallia
come sempre capita in questi casi, aumento il numero dei commenti per fare precisazioni che, forse, sono inutili.
Almeno credo, per i lettori, i quali sanno benissimo chi siano gli arditi redattori e quale storia abbiano alle spalle.

Tuttavia, anche perché l'amico Sebastiano è abile nell'arte dialettica, io mi sento spinto a ripetermi a beneficio, soprattutto di me stesso, rivolgendomi le considerazioni che ritengo possano essere di tipo generale e non particolare, neppure di tipo personale.

Come al solito, e come dicevo nel precedente commento marinaro, si sono, volutamente, mescolati pesci da brodo e pesci da fetta.
E, in questo caso, la zuppa non so che sapore possa avere. Tuttavia, viste le mie carenze ai fornelli, mi fermo qui sulle metafore culinarie.

Tra le righe che mi precedono, mi accorgo di un palese rammarico nel volere descrivere gli ultimi 15 anni come i peggiori, dal punto di vista amministrativo, vissuti dalla città di Pachino.
E scusami, Sebastiano, ma per te sono stati anni ben spesi ?
Questo ti sembra un argomento polemico propagandistico di evidente superficialità ?

Ma peggio di come siamo stati amministrati cosa volevi, l'assalto dei lanzichenecchi ? a cosa dovevamo assistere, agli assessori e ai consiglieri che scappavano con la cassa ?

Non credo si possa pensare bene di questi anni, e se è pur vero che ne siamo stati tutti compartecipi, è anche vero che le responsabilità hanno un peso diverso, protagonista da protagonista, uomo da uomo, partito da partito, lista da lista, come tu ben sai e puoi insegnarmi. La responsabilità diffusa, generalizzata e nebulosa, che nasconde tutto e tutti, non esiste in diritto e non esiste neppure in politica. Almeno credo.
C'è chi ha fatto parte delle giunte in maniera marginale e per tempi limitatissimi, c'è chi ne ha fatto parte, ininterrottamente, da 15 anni ad oggi.
C'è chi ha pagato prezzi personali non dovuti, e c'è chi ha pensato solamente a fare assumere i propri parenti e amici.
Ci sarà una differenza tra costoro, o no ?
O dire queste verità significa intontire i pachinesi ?
I fatti e la storia sapranno essere garanti della verità, ma diciamoli tutti i fatti e tutta la storia.

Dico questo, senza alcun tono polemico, visto che penso sia meglio non parlare del passato, per evidenti problemi di imbarazzo, ma non riesco a non rilevare le esplosive contraddizioni tra quanto viene denunciato e quanto si sia vissuto.

Ma scusate, ma le liste civiche, da che mondo e mondo, esistono proprio per superare le problematiche ideologiche degli schieramenti tradizionali e permettono a persone, provenienti da tali schieramenti, di comporre coalizioni amministrative sotto l'insegna di un programma condiviso. Non è così che si sono vissute le precedenti esperienze a Pachino ?
In ogni caso, se qualcuno pensa che Progetto Pachino abbia l'esclusiva da questo punto di vista, si sbaglia. Ciò è avvenuto, avviene e avverrà in centinaia di altre città.
Come, per esempio, è avvenuto anche a Pachino, quando, nel 1993, prime elezioni dirette dei sindaci, una lista civica, composta al suo interno in vario modo, si contrappose al candidato Preziosi. Non capisco, pertanto, lo stupore.
O anche quella, forse, era una lista formata pescando nei sette mari ?!?
Ma chiudiamo la scabrosa parentesi e passiamo ad un'altra contestazione.
Anzi, forse alla contestazione per eccellenza.
E cioè quella, rilevata da Sebastiano, sull'alternativa tra soluzione amministrativa governata dai partiti e la soluzione di aggregazione di personalità al di fuori di essi.
Non vi è dubbio che io preferirei la prima. Io sono un convinto sostenitore del ruolo dei partiti, anzi sono per un rafforzamento degli stessi, riconoscendo ad essi una personalità giuridica. E obbligandoli, quindi, ad applicare quelle regole democratiche che, invece, purtroppo, ad oggi neppure si sognano. E che nelle nostre realtà del sud, nella nostra provincia soprattutto, sono solamente le politiche dei cacicchi. E Pachino le sta subendo. Ci manca solo che c'imporranno lo "ius primae noctis".

Ma quale migliore dimostrazione di libertà, di capacità di ragionamento autonoma da sclerotiche azioni siracusane, può esserci, però, rispetto alla scelta di decidere a casa nostra ?
E non dico, per carità di patria, quanto questo argomento mi sia stato tante volte rinfacciato dai più noti compagni di viaggio dell'amico Mallia.
Quante volte mi è stato detto che loro rimanevano lista civica per non essere succubi di logiche di potere provinciale che non avrebbero mai avuto l'interesse del bene cittadino ?
Mi chiedo sempre quale prodigio sia mai avvenuto per tale copernicano ribaltamento !!!

Per avviare un processo politico di cambiamento, che però, sembrerebbe, non condiviso da molti ?

Un nuovo partito non si fa attraverso queste elezioni, e la percezione di ordini e diktat è stata fortissima.

E la linfa nuova, poi, chi sarebbe, di grazia ?

Quel candidato sindaco che avete combattuto 3 anni fa ?

quell'assessore che minacciava denunce per tangenti ?
quei consiglieri comunali che prima sono stati eletti con voi e poi hanno consentito il ribaltone ?

che lo stesso consigliere comunale si è alleato con gli assessori della giunta che avete sfiduciato e che adesso avete alleati ? bella linfa !!!!

e se poi pensiamo che pure l'ultimo sindaco sfiduciato potrebbe essere al vostro fianco (come narrano le news provinciali) ci rendiamo conto che questa linfa è proprio nuovissima.

Di primo pelo.

O tutte queste cose non sono vere ?

Sarebbe meglio un discreto silenzio.

La verità è che io penso che il ruolo dei partiti, oggi, non riesce a dare risposte vere all'emergenza Pachino e dunque bisogna trovare una via diversa, più efficace, perché il tempo è scaduto e non possiamo ancora cincischiare e, a differenza di voi, mi voglio scegliere gli alleati.

Perché il lavoro che abbiamo svolto fino ad oggi è stato splendido, perché abbiamo saputo incontrarci e trovarci con altre persone che pensano di dover mettere davanti a tutto la questione amministrativa che nessun partito, ad oggi, è capace di risolvere e non mi far fare esempi.

E, per cortesia, smettiamola con il piagnisteo vittimistico di chi crede di essere oggetto di attacchi altrui. Qui nessuno, almeno per quel che mi riguarda e, ritengo, per quel che riguarda la stragrande maggioranza di chi ci ha messo la faccia, ha lavorato o lavora contro chicchessia. E' un delirio di onnipotenza immaginare di essere così importanti da ipotizzare alleanze "contro" (comunque, non devo convincere nessuno, a maggior ragione chi non si vuole convincere).

Che non esiste una leadership che si impone ma un ruolo di garanzia e di rappresentatività.

Che non riconosco, da nessuna parte politica provenga, un carisma, una gerarchia a prescindere dai contenuti e dai metodi utilizzati per esprimersi.

(Quale sia poi il dono, magari ce lo fai sapere)

Che la "Siracusa buona" per me non esiste come non esiste la "Siracusa cattiva", e non ho timore di accuse di ipocrisia, perché io sono un uomo libero e non devo rispondere a nessuno, se non alla mia coscienza, di ciò che faccio.

Quello che dice Pasquale non mi piace e già ho detto il perché, accettare i propri limiti e lottare per migliorarsi mi sta benissimo. Il volare per altri lidi è tipico delle specie migratorie e tra questi, sicuramente non ci sono io, almeno non sono quello che fa avanti e indietro ininterrottamente.

Comunque, concordo sulla questione: è questo il vero argomento di campagna elettorale e credo che su questo utilizzeremo tutte le frecce che teniamo in faretra.

con reciproca stima, Turi Borgh