PACHINO - Tornano in primo piano i problemi dell'agricoltura pachinese. Dopo la forte crisi che nei mesi scorsi ha investito il settore dell'ortofrutta, ora la crisi agricola ha investito in pieno il settore dell'uva da mosto. Il settore vitivinicolo sta subendo in maniera marcata un periodo di forte recessione che ha portato ad un decremento dei prezzi e delle vendite. La maggior parte dei viticultori pachinesi sta ritardando la raccolta nella speranza che la situazione dei mercati possa migliorare anche a seguito della produzione di ottima qualità che l'annata sembra riservare. Dei problemi del settore si sta occupando il consigliere Giuseppina Ignaccolo che ha presentato al presidente del consiglio comunale di Pachino ed a tutti i consiglieri la richiesta per l'indizione di una seduta di consiglio in via straordinaria ed informale per la trattazione della questione agricola riguardante sia la viticoltura che le problematiche dell'agricoltura in generale. Identica richiesta di trattazione è stata fatta nei confronti del consiglio provinciale e dell'Unione regionale province siciliane. "Il ministro delle politiche agricole Gianni Alemanno, -ha affermato la Ignaccolo- ha siglato un accordo con la regione Puglia che prevede un contributo minimo pari ad 1,50 euro per quintale di uva da vino prodotta, contributo da erogare direttamente al produttore che fornisce il prodotto alle cantine, indipendentemente dal grado zuccherino che le uve contengono. Il governatore siciliano Cuffaro ha chiesto che un provvedimento identico sia esteso anche alle province siciliane di Agrigento, Caltanissetta Palermo e Trapani escludendo però la provincia di Siracusa nonostante vi si produca il famoso "Nero d'Avola" ed il "Moscato".
È necessario dunque, -ha continuato la Ignaccolo- che le istituzioni locali prendano provvedimenti per sollecitare il ministero dell'agricoltura a riconoscere lo stato di calamità naturale per l'anno 2004-2005 e che anche la provincia di Siracusa sia inserita tra quelle che potranno beneficiare del contributo minimo così come richiesto anche dal presidente provinciale della Coldiretti e che sia raddoppiata la quantità di produzione consentita dall'UE". Ma le preoccupazioni della Ignaccolo non sono solo relative al mondo della viticoltura, ma ricomprendono tutto il settore agricolo in generale. Negli ultimi anni infatti gli operatori del settore hanno dovuto fronteggiare diverse emergenze tra cui le avversità atmosferiche e le calamità naturali per le quali gli agricoltori possono accedere agli aiuti previsti dalla legge 185 che però presenta un iter farraginoso e che non riesce a liquidare i danni in maniera tempestiva. Inoltre difficoltà varie non sono mancate come il divario tra i prezzi all'origine e quelli al consumo, gli alti costi di produzione che sono dovuti all'aumento dei carburanti, della manodopera, e delle materie prime, la concorrenza sleale dei prodotti stranieri e la tassa fitosanitaria regionale che incide notevolmente.
sa. mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 14-09-2005 - Categoria:
Economia