PACHINO - L'amministrazione comunale ricorrerà al Tar, insieme alle aziende agricole, per la questione della zone protette. «In questi giorni - spiega il primo cittadino - stiamo valutando l'eventualità di ricorrere al Tar per la questione della riperimetrazione delle aree Sic e Zps, sarebbe però opportuno - afferma il dottor Campisi - che anche le aziende agricole interessate decidano, affiancate dalla casa municipale, di tutelare i propri diritti. Dall'esame delle cartografie risulta evidente che le aree individuate nei comuni di Pachino, Portopalo, Ispica e Noto, sono del tutto sproporzionate e non tengono conto dello stato reale del territorio, cosa questa che a suo tempo venne evidenziata dal consiglio comunale locale». Il primo cittadino ha deciso di conferire all'avvocato Pinello Gennaro, l'incarico di studiare la situazione e dare poi un parere prettamente tecnico sulla possibilità, da parte della casa municipale, di impugnare il decreto regionale che stabilisce i confini delle aree in questione.
«La casa municipale - spiega il sindaco Campisi - deve farsi carico degli interessi dei propri cittadini. E' necessario che il comune si interessi delle conseguenze che derivano, per tutti gli operatori del settore agricolo, dall'erronea individuazione e sproporzione dei siti individuati che, non tengono conto delle attuali condizioni del territorio portando pertanto delle nefaste conseguenze connesse all'eccessiva perimetrazione delle zone A e B erroneamente individuate». Intanto il 4 Novembre scadrà il termine ultimo per fare ricorso al Tar e, in questi giorni sono stati già attivati da parte dell'amministrazione gli atti necessari per avviare il procedimento. Qualora però da parte della Regione non vi sia nessun atto concreto volto a voler risolvere il problema entro lo scadere del termine l'amministrazione comunale ha intenzione di combattere in prima linea, cercando di tutelare lo sviluppo del territorio e l'economia dell'intero comparto agricolo interessato. Il primo cittadino ha una speranza, ovvero quella che le aziende direttamente interessate nella questione delle zone protette, decidano di tutelarsi affiancando il comune in questa battaglia. «Mi auguro - conclude il sindaco - che le aziende, i consorzi e gli operatori economici che sono stati direttamente danneggiati dall'emanazione del decreto decidano, in aggiunta al comune, di tutelare i propri diritti. Le aziende private potranno chiedere quindi la refusione dei danni che possono derivare dall'emanazione del decreto, questo servirà ad agevolare la sospensione dell'atto».
S.S.
Fonte:
LaSicilia.it il 15-09-2006 - Categoria:
Economia