PACHINO - Il sindaco pachinese Sebastiano Barone, in rappresentanza dei Comuni contigui di Pachino e Portopalo, facenti parte dell'A.T.O, il Consorzio che dovrà garantire le risorse idriche presenti nel territorio provinciale, rivendica una maggiore visibilità nell'ambito del Consiglio di Amministrazione. In seguito, infatti, all'esclusione dal consiglio di Amministrazione dei due Comuni più meridionali della Provincia, forte è la presa di posizione del primo cittadino. In un documento, inviato dallo stesso al Presidente della Provincia di Siracusa ed ai sindaci dei Comuni della zona Sud, così si legge: «I criteri adottati per giungere alle scelte dei rappresentanti della Zona Sud, da inserire in qualità di membri del Cda, avrebbero dovuto ispirarsi a principi di territorialità e rappresentatività diffusa. Secondo tale criterio e tenuto conto che all'interno del Cda andavano eletti due componenti in rappresentanza dei 4 Comuni della Zona sud, era sembrato scontato che un componente andasse scelto in rappresentanza di Pachino e Portopalo e l'altro in rappresentanza di Avola e Noto.

Ciò anche in considerazione che tali componenti andavano ad alternarsi, visto che il loro mandato era limitato a due anni e mezzo». Pertanto la scelta dei due rappresentanti appartenenti ad Avola e Noto così viene definita dal sindaco Barone: «Un'ingiusta logica purtroppo dominante nella distribuzione dei posti di rappresentatività nella provincia e condivisa dalla stragrande maggioranza delle forze politiche siracusane». Pachino e Portopalo si ritengono fortemente penalizzati da questa esclusione, soprattutto in un momento in cui l'intero comprensorio è caratterizzato da una profonda crisi idrica. A questo proposito Pachino e Portopalo puntano su un progetto integrato per l'utilizzo delle acque reflue attraverso la depurazione delle stesse, la raccolta e lo stoccaggio delle acque piovane, e la desalinizzazione di quelle salmastre.