PACHINO - La Giunta ha effettuato un repulisti di incarichi ad una serie di professionisti che in passato hanno ricevuto dal comune di Pachino l'input di progettare delle opere pubbliche mai realizzate e ad oggi, secondo quanto si legge nelle delibere adottate dalla giunta, «di difficile realizzazione». L'amministrazione comunale intende procedere alla pianificazione degli interventi inseriti nel programma triennale delle opere pubbliche e per questo vuole passare in rassegna e verificare gli incarichi professionali esterni all'ente che nel corso degli anni non sono stati mai espletati o non si sono perfezionati e che oggi, a distanza di molto tempo ed alla luce delle nuove esigenze e delle capacità finanziarie comunali risultano difficilmente realizzabili. La giunta municipale ha provveduto a sollevare dagli incarichi gli architetti Lucio Selvaggio, Rosario Ardilio e Tommaso Malandrino, gli ingegneri Corrado Caruso, Salvatore Bruno ed Emanuele La Mantia. Diverse tra loro le motivazioni che hanno portato alla revoca degli incarichi. Gli architetti Selvaggio ed Ardilio e l'ingegnere La Mantia erano stati incaricati di redigere un piano particolareggiato per insediamenti produttivi (cosiddetti Pip) nella zona D1 prevista dal piano regolatore in contrada Pianetti. I professionisti firmarono un disciplinare secondo il quale avrebbero dovuto presentare uno studio di massima da sottoporre alla valutazione dell'amministrazione comunale a fronte di competenze per 189 milioni e 500 mila lire circa.
Nel 1994 i professionisti incaricati presentarono il progetto in questione su cui fu dato anche il parere favorevole della commissione edilizia. Tuttavia, secondo il responsabile della tecnostruttura dell'Utc, a distanza di diversi anni, difficilmente quel progetto presentato potrà essere approvato ed altrettanto difficilmente potrà essere variato ed adeguato, risultando così inadatto alle esigenze. Stesso discorso per la costruzione di un centro sociale polivalente per anziani progettato dall'ingegnere Caruso, fermo al progetto preliminare. In questo caso manca la richiesta delle spettanze economiche del progettista né sussisterebbe un contenzioso per il pagamento per cui gli onorari potrebbero considerarsi prescritti. La revoca di Malandrino e Bruno, invece, attiene alla ristrutturazione del cinema Diana. Per questa progettazione sono stati già liquidati quasi 35 mila euro. La scelta di fare piazza pulita in questo settore era nell'aria da qualche tempo. Una decisione che ha visto nel sindaco Bonaiuto il principale promotore.
SERGIO TACCONE
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LaSicilia.it il 06-08-2009 - Categoria:
Politica