POZZALLO - Da Pietre Nere a S. Maria del Focallo, alla Marza, il mare avanza inesorabilmente, consumando una tra le più belle spiagge del litorale ibleo. Sulla litoranea Pozzallo-Pachino, nel tratto compreso tra il Villaggio Marispica e Porto Ulisse, notevoli i danni. Il fenomeno presenta però aspetti controversi. Da Pietre Nere a Santa Maria del Focallo si assiste da oltre vent'anni ad un fenomeno cosiddetto a «fisarmonica».
La spiaggia cresce e si ritrae sfuggendo ad ogni logica previsione tecnica. Da S. Maria del Focallo alla Marza, invece, il processo di erosione è continuo. Responsabile del disastro sarebbe il porto di Pozzallo che avrebbe provocato uno sconvolgimento delle correnti. A molti questa affermazione appare piuttosto semplicistica. Non si spiegherebbe, diversamente, l'erosione di coste e spiagge laddove non esiste alcuna struttura portuale. Dagli uffici della Capitaneria di porto ci fanno sapere che da uno studio condotto nel 1999 sul movimento delle correnti si parla di incidenza irrilevante del porto nel fenomeno erosivo. Le correnti marine, agendo da levante a ponente, fanno insabbiare il porto. Ove lo scalo marittimo pozzallese non fosse stato costruito, la sabbia si muoverebbe ugualmente verso ponente. Porto o no, il problema è grave e tangibile e va risolto. Negli anni '80, a qualche decina di metri da S.Maria del Focallo, furono erette, in tutta urgenza, due barriere frangiflutti per salvare alcune villette «importanti» della zona.
L'intervento dell'assessorato ai Lavori pubblici del tempo prevedeva altre due barriere, ma i Verdi e gli ambientalisti protestarono e non se ne fece niente. Meglio o peggio non sappiamo. Certo è che, a causa della mancata realizzazione delle altre due barriere, alcuni residenti della zona subirono danni alle loro costruzioni e, ovviamente, non gradirono. Oggi tecnici e studiosi sono per il ripascimento morbido. Un sistema compatibile che consente il recupero di coste e spiagge e il rispetto dell'ambiente. Bene, ci si muova in questa direzione.
Dalla vicina Ispica il consigliere comunale Giuseppe Bellisario, con una nota diretta al presidente del Consiglio, ai consiglieri, alla Capitaneria di porto di Pozzallo, parla di «disastro ambientale». Un termine forte per mettere l'accento su un problema grave. Il sindaco di Pozzallo Ammatuna, chiamato in causa, in una nota indirizzata al sindaco e al presidente del Consiglio comunale di Ispica, scrive fra l'altro: «L'erosione delle coste innescata con buona probabilità dalla modificazione delle correnti sottocosta in conseguenza della realizzazione della struttura portuale di Pozzallo, è un fenomeno che non può essere affrontato con interventi separati. Occorre, a mio parere, superare i rispettivi confini amministrativi ed operare tenendo conto dell'intera unità fisiografica che racchiude il tratto costiero di competenza di entrambi i comuni. Ogni intervento, ogni opera da realizzare per la protezione della costa va pensata in questa ottica, altrimenti si corre il rischio di consolidare una parte dell'arenile ma, in contemporanea, di danneggiare un'altra parte. Sull'argomento credo abbia profuso un grande impegno il consigliere comunale di Ispica dott.ssa Gregni da sempre attenta alle problematiche ambientali. Ad ogni modo il problema va risolto con l'azione sinergica dei Comuni interessati».
Michele Giardina
Fonte:
LaSicilia.it il 04-07-2005 - Categoria:
Cronaca