PACHINO - Ancora una fumata nera per la politica pachinese. Il fine settimana non ha portato novità di rilievo per la soluzione della crisi che blocca l'amministrazione. Dopo il ripensamento del presidente del consiglio Nicastro circa la rinuncia alla guida del civico consesso in modo da rendere disponibile un assessorato da assegnare ad An, tutto è sembrato naufragare. L'esponente di FI infatti ha preferito non scendere dallo scranno consiliare più alto e certo per accettare la temporanea nomina a direttore generale, frutto di una determina del sindaco. Questo fatto ha rimesso tutto in discussione, e lo stesso primo cittadino è stato colto in contropiede poiché riteneva risolta la crisi. All'orizzonte non appaiono altre soluzioni, e lo stesso Barone non vede ulteriori vie di uscita. "e' ormai assodata, -ha dichiarato- la volontà della coalizione di fare rientrare An in giunta, e sicuramente un metodo possibile era il meccanismo innescato dalle dimissioni di Nicastro che avrebbe ricoperto altri incarichi. Questa soluzione però è venuta meno e si prospetta l'ipotesi di un azzeramento". Un'operazione, quella di Barone che appare più certa, dato che anche l'ulteriore proposta del coordinatore di FI Santoro volta ad offrire ad An un solo assessorato con un'importante delega corredata dalla vicesindacatura e l'indicazione del direttore generale è stata respinta. "E' un'ipotesi inaccettabile, -ha dichiarato il coordinatore di An Rotta- e non aggiunge nulla di nuovo a quanto detto precedentemente. D'intesa con il gruppo consiliare ed i vertici provinciali non possiamo che respingerla".
Ma il niet del partito di Fini mette a rischio il rientro in maggioranza di An. Pare infatti che questo sarà l'odg di una riunione della coalizione per valutare se accettare il rimpasto suggerito dal sindaco o dar vita ad una maggioranza di centro. Una soluzione quest'ultima che potrebbe avere risvolti anche gravi in ambito provinciale. Intanto arrivano le critica del diessino Borgh che parla di fallimento della Cdl pachinese dato che "le trattative le conduce un avolese, il sindaco entra nell'Udc mettendosi d'accordo con i rappresentanti provinciali ed all'insaputa di quelli locali ed i rappresentanti comunali non riescono a trovare una soluzione dopo otto mesi e più. Sconfitti sono anche, secondo il segretario Ds Borgh, la lista civica ed i dirigenti locali dei partiti che accettano le ingerenze siracusane.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 24-02-2004 - Categoria: Politica