PORTOPALO - Dopo l'intervento delle fiamme gialle il cantiere allestito per l'escavazione di un'area del porto è rimasto chiuso. Tutto è fermo in seguito all'intervento della guardia di finanza. La vicenda tuttavia non sembra molto ben definita nei suoi particolari ed il titolare della concessione demaniale, che ieri ha letto il verbale, si dichiara quantomeno allibito.
«E' alquanto singolare che io non sia stato informato - afferma Salvo Monaco - poiché se c'è una cosa che è assodata è che io non ho ceduto a nessuno la concessione demaniale». L'appunto da fare riguarda semmai le autorizzazioni di polizia marittima ma in questo caso siamo in un altro campo che nulla avrebbe a che fare con il precedente. «Mi sono già sentito con il mio avvocato - aggiunge Monaco - e già vedrò di saperne di più in merito a questa situazione. Resta il fatto che non è possibile non aver ricevuto alcuna comunicazione mentre veniva di fatto chiuso il cantiere. E' una situazione a dir poco paradossale». Il titolare della ditta «La Ginestra» si dice amareggiato e scoraggiato. Ricorda di avere tutte le carte e le autorizzazioni in regola e che l'intervento, a costo zero per le casse pubbliche, è stato legalmente autorizzato dall'assessorato regionale al territorio e ambiente.
«Qualcuno forse non ha letto bene i documenti - prosegue Salvo Monaco - ed è evidente che mi tutelerò nelle sedi idonee. Intanto devo assistere alla circostanza che il mio cantiere, in regola, è chiuso, mentre chi nel territorio effettua operazioni abusive di carico e vendita della sabbia, prosegue indisturbato». La situazione nell'area portuale rimane insomma alquanto complicata. Per il comandante dell'ufficio locale marittimo di Portopalo, Paolo Cascione, non è certo un momento tranquillo. Resta aperto il nodo dei due cantieri di alaggio la cui situazione è ancora tutta da definire e che a tutt'oggi non avrebbero tutti i requisiti richiesti dalla legge. In questo contesto la situazione di una parte del molo nuovo, recentemente danneggiato da una mareggiata, sembra la cosa meno impellente. Nei prossimi giorni, sulla situazione porto si terrà un vertice a Siracusa, che si sarebbe dovuto tenere ieri, ma che è saltato per sopraggiunti impegni del comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa. La polveriera del porto dunque è sempre pronta ad esplodere e i numerosi operatori sono in apprensione per quanto potrebbe accadere, poiché sono numerose le famiglie che, per il loro reddito dipendono in tutto o in parte, allo scalo marittimo. La valutazione della Capitaneria di porto e degli altri enti chiamati a esaminare, comunque, non potrà non tenere nel giusto conto le implicazioni sociali di ogni decisione.
L. S.
Fonte:
LaSicilia.it il 16-01-2004 - Categoria:
Cronaca