Il tunisino nega: «Non appiccai io l'incendio»

Respinge ogni accusa, Mahammoud Nasr, il tunisino di 42 anni arrestato dai Carabinieri con l'accusa di avere incendiato, la notte tra il 27 e il 28 aprile scorsi, la casa del pensionato Salvatore Spataro, 69 anni, il quale morì intossicato dal fumo. Ieri mattina il nordafricano è stato condotto dinanzi al giudice delle indagini preliminari Giuseppina Storaci per l'udienza di convalida dell'arresto. Ad assisterlo c'era l'avvocato Giuseppe Sena.

Mahammoud Nasr avrebbe detto di essere stato un amico dell'anziano, e di avere abitato per qualche tempo nella sua casa, ma ha anche aggiunto di non avere mai avuto con Spataro contrasti tali da spingerlo ad attuare ritorsioni come quella che ha causato la tragedia. Le dichiarazioni del tunisino, però, non hanno convinto il giudice, che ha convalidato l'arresto e disposto che l'indagato resti in carcere. Evidentemente sono state ritenute molto più convincenti le prove raccolte dai carabinieri, su cui si fondava il provvedimento di fermo del sostituto procuratore della Repubblica Stefano Ancilotto, ieri mattina presente all'udienza.

Contro Mahammoud Nasr ci sono, innanzitutto, i risultati di una perquisizione eseguita nella sua abitazione subito dopo il tragico incendio. I Carabinieri trovarono una bottiglia con tracce di benzina, la stessa forse usata per incendiare la porta della casa dell'anziano. Ci sono inoltre alcune testimonianze: quella della figlia della vittima, che ha parlato delle minacce e dei piccoli danneggiamenti che il padre aveva subito da Mahammad Nasr e anche quelle di persone alle quali il tunisino avrebbe rivelato di essere stato l'autore di quell'incendio con l'intento di intimidirle.

Il suo obiettivo sarebbe stato quello di non essere ostacolato nella gestione di un giro di prostituzione. Di ostacoli gliene avrebbe posti, in un certo senso, la vittima. E proprio questa sarebbe la ragione della ritorsione finita in tragedia. Pare, infatti, che Salvatore Spataro abbia ospitato per qualche tempo nella propria abitazione il tunisino e le donne che sfruttava. Non sarebbe più stato disposto a farlo, però, quando conobbe una donna che spesso lo andava a trovare. Da quel momento sarebbero cominciate, secondo quanto sostengono gli inquirenti, le vendette del tunisino contro l'anziano, culminate nel tragico incendio. A Mahammoud Nasr non viene ad ogni modo mossa l'accusa di avere voluto uccidere l'anziano.
Fonte: Gazzetta Del Sud On LIne il 25-07-2002 - Categoria: Cronaca

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