Il recupero e la rivendicazione di un'antica tradizione vitivinicola attraverso il rilancio delle Doc che insistono sul territorio pachinese è l'obiettivo principale del neocostituito Consorzio di Tutela dei Vini di Pachino. Il buon sapore del vino di Pachino rivendica il marchio di qualità e i produttori locali, che da generazione in generazione coltivano vigneti, si confrontano con esperti ed appassionati del buon bere.
Con la costituzione del Consorzio di Tutela dei Vini si stringono attorno al nome di Pachino alcune tra le più rappresentative aziende vitivinicole della zona sud.
Il riconoscimento ufficiale avverrà a Roma il prossimo 22 ottobre, presso il salone del Consiglio Nazionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Da tempo alcune tra le più importanti industrie enologiche italiane apprezzano il "Nero d'Avola, che rappresenta il vitigno prevalente sull'intera produzione regionale, interessando circa il 70 per cento della produzione regionale, e che è autoctono della campagne pachinesi. Ed è risaputo altresì che grandi quantità di mosti e di vini prodotti in questa zona sono stati "esportati", quale base indispensabile per aggiungere corpo, colore e personalità a produzioni provenienti da diverse regioni.
Oggi però il mercato dei vini di pregio costringe gli imprenditori dell'estrema zona sud della Sicilia ad imporsi per garantire produzioni di alta qualità. E così anche il produttore meridionale può competere nel mercato dei vini e soddisfare le esigenze del consumatore più esigente, in materia di vitigno, vinificazione, territorio, abbinamenti. Da qualche anno assistiamo alla riqualificazione di aziende vinicole locali, intenzionate a trovare giusta collocazione nel panorama internazionale dei vini in bottiglia.
Gli intenditori del buon bere apprezzano notevolmente i rossi di Sicilia, vinificati con il nero d'Avola. Si tratta di vini dotati di personalità, grande struttura, dal profumo persistente, con sentori di ciliegia, frutti di bosco e prugna. Siccome la qualità dei vini passa attraverso la rivendicazione della propria origine geografica, la città di Pachino può reclamare la paternità su questo apprezzato vitigno. Ciò consentirà ai produttori locali di imporsi nel settore economico con un'adeguata politica di marketing, oltre a promuovere e divulgare la vera cultura enoica del buon vino.
Il Consorzio promuove e tutela l'Eloro Doc e il Moscato di Noto Doc. La città europea del barocco e il fulcro dell'agroalimentare di successo si uniscono quindi per una politica di valorizzazione turistica, in chiave enogastronomia. Il rilancio e la valorizzazione della produzione vinicola attraverso la costituzione del Consorzio di Tutela dei Vini di Pachino è garantito, oltre che dalla presenza di professionalità locali competenti, dalle condizioni climatiche e dalle caratteristiche della terra dell'estremo lembo sud-orientale della Sicilia favorevoli ad un'agricoltura di qualità. Alla riuscita del progetto contribuiscono in sinergia affermate aziende della zona sud, personalità di lunga esperienza nel settore.
Viva soddisfazione esprime il sindaco di Pachino Sebastiano Barone: "Il progetto è il punto di inizio per riportare in auge una gloriosa pagina di storia locale, ricomponendo tassello per tassello la tradizione dell'uva e del vino, della vendemmia, dei palmeti, della cultura contadina dell'estrema punta meridionale della Sicilia".
Fonte:
LaSicilia.it il 17-10-2002 - Categoria:
Economia