Imprenditore replica a Carnevale «Non tutti sfruttano i lavoratori»
PACHINO - "Non si può sparare nel mucchio. Non tutti i datori di lavoro violano le norme contrattuali e sfruttano i lavoratori". L'affermazione è di un imprenditore agricolo di Pachino che traendo spunto dalle recenti affermazioni del segretario generale della Cgil Gino Carnevale in merito all'alta incidenza di lavoro nero e precario, denuncia quanto le conseguenze di simile sistema si riversino prevalentemente su quanti, di contro, sono in linea con la legge. "Più volte mi sono rivolto agli uffici di competenza perché andassero a controllare alcune serre che sono in produzione ma non risultano appartenere a nessuno. Ed i lavoratori non sono di certo regolarizzati. Ma nulla è accaduto". Per l'imprenditore occorre adottare debiti provvedimenti.
"Non è certo convocando tavoli o forum che si possono risolvere i problemi. Occorre invece un concreto censimento che veda impegnati anche gli ispettorati del lavoro". Per l'agricoltore l'abusivismo nel settore, ed il consequenziale sfruttamento del lavoro, trova le condizioni ideali di "crescita" anche nella mancanza di ispezioni. "Ciò che fa più specie è che ad essere spesso controllati siamo proprio quelli in regola. Ed il paradosso è che a noi, possibilmente, contestano una mezz'ora di lavoro in più non riconosciuta come straordinario, mentre a chi paga un'ora di lavoro solamente cinque euro non viene notificato nulla". Il censimento, per l'imprenditore, potrebbe essere la chiave di svolta. "ma se nessuno si da veramente da fare, trovo pretestuoso che si parli di schiavismo nei campi o di troppo lavoro nero. Ognuno faccia la sua parte, e forse le cose andranno diversamente".
Maria teresa giglio
Fonte: LaSicilia.it il 04-02-2007 - Categoria: Cronaca