PACHINO - Assume i contorni del «pateracchio» tutto pachinese la vicenda sul regolamento comunale per l'installazione dei ripetitori di telefonia mobile. A distanza di un anno dall'approvazione del regolamento che sostanzialmente vieta l'installazione delle antenne, visti i rigidissimi vincoli predisposti, emergono retroscena a tratti esilaranti circa lo stato di attuazione di tale strumento normativo.
Dopo un lungo silenzio durante il quale la casa municipale nulla ha fatto per l'individuazione delle aree tecnologiche o la convocazione delle aziende per concordare gli obiettivi ed i programmi di installazione o semplicemente per comunicare l'elenco dei siti sensibili dove evitare di impiantare antenne in luoghi poco opportuni, il problema è esploso allorquando un'azienda di telefonia ha montato un ripetitore nei pressi di ben tre scuole. Prima di allora c'è stato silenzio assoluto, così come tacita è stata l'autorizzazione all'istallazione per l'antenna ubicata nei pressi del complesso edile “Pachino 2”. L'azienda di telefonia ha infatti regolarmente comunicato all'ufficio tecnico l'intenzione di dotarsi di un nuovo ripetitore, corredando alla domanda tutti gli incartamenti necessari ed il relativo progetto. A tale comunicazione ne è poi seguita un'altra con la quale si comunicava, dato il silenzio opposto dagli uffici competenti, che di lì a qualche giorno sarebbero iniziati i lavori.
Neanche il regolamento adottato nel novembre 2005 poteva essere da ostacolo all'istallazione, infatti il regolamento all'indomani dalla sua approvazione in consiglio comunale fu puntualmente notificato dai funzionari responsabili alle aziende di telefonia mobile che però pare abbiano fatto ricorso alla giustizia amministrativa. Una impugnazione che sarebbe risultata fondata, e l'operatività dello strumento regolamentativo sarebbe stata sospesa. Il condizionale in questo caso risulta però obbligatorio, dato che gli organi competenti non sono stati in grado di affermare con certezza quanto accaduto.
L'assessore all'urbanistica e vicesindaco Michelangelo Blandizzi ha confermato che i procedimenti di notifica alle aziende di telefonia sarebbero stati regolarmente notificati, lasciando però incertezza circa le ordinanze di sospensione dell'efficacia del regolamento che pare non si trovi tra il mare magnum degli incartamenti. “Una cosa è certa, -ha affermato Blandizzi- e cioè che personalmente ho fatto richiesta all'Arpa di effettuare dei controlli circa l'inquinamento elettromagnetico, e che spetta ai funzionari approntare le piantine degli obiettivi sensibili da tutelare. Sarà poi l'organo politico, ossia la giunta municipale, a ad approvare la delibera proposta dando la tutela necessaria a quei luoghi dove il posizionamento degli impianti non è opportuno”.
Una cosa sembra inoltre chiara: l'azienda di telefonia che ha cercato di impiantare il nuovo ripetitore non avrebbe commesso alcun abuso seguendo le procedure necessarie. Il comportamento del comune invece appare piuttosto lacunoso. La casa municipale infatti è dotata di un regolamento la cui esecutività è dubbia; non sono stati individuati i siti sensibili dove non consentire l'installazione; non sono stati creati i siti tecnologici dove favorire la concentrazione dei ripetitori; di fronte alla richiesta di nuove installazioni non ci si è opposti.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 07-03-2007 - Categoria:
Cronaca