L'emergenza clandestini potrebbe interessare anche le coste siracusane. Non che al momento ci siano elementi tali da fare scattare piani di emergenza, ma certamente quanto sta accadendo negli ultimi giorni, e l'assalto all'isola di Lampedusa ha fatto alzare i livelli di guardia. Ogni estate, infatti, il litorale aretuseo ha visto innumerevoli sbarchi di extracomunitari in fuga dal loro paese. Dopo l'isolotto delle Pelagie, sono le coste della zona sud della provincia di Siracusa ad essere più facilmente raggiungbili. Per questo il Dipartimento per l'immigrazione ha già emanato specifiche direttive in base alle quali il questore Vincenzo Mauro ha predisposto una serie di servizi particolari. «Non ci occupiamo solo del controllo della zona costiera. Abbiamo anche la responsabilità investigativa - spiega il dr. Mauro. - Il servizio, che è già in corso, è piuttosto articolato e passibile di viariazioni. La direzione per l'immigrazione è in costante contatto con noi e di volta in volta ci indica le direttive». L'attività investigativa è mirata all'individuazione di eventuali complici delle organizzazioni che gestiscono i trasporti sulle carrette del mare, e che in loco aspettano che i clandestini arrivino per poi smistarli in varie sedi. A supporto delle attività di vigilanza delle coste, la sempre più avanzata tecnologia, che consente una migliore visualizzazione della zona da tenere sotto controllo. «Abbiamo in dotazione un furgone multisensore dotato di una sofisticata strumentazione che agevola il lavoro di vigilanza», continua il questore. Le operazioni di pattugliamento del mare vedono coinvolti soprattutto la capitaneria di porto e la guardia di finanza. Per quanto riguarda la guardia costiera, il controllo in mare fa parte della routinarietà, così come ha specificato il cap. Di Raimondo. «Questo non sta a significare che il pattugliamento non abbia subito dei potenziamenti. Da ieri abbiamo due nuovi mezzi in servizio a Calabernardo e a Marzamemi.
Le unità appena inserite avranno una duplice funzione: di vigilanza sul fenomeno dell'immigrazione, e di pronto intervento. Le due motovedette sono infatti attrezzate per il soccorso, di qualsiasi genere questo possa essere. «Le motovedette della zona sud sono in grado di soccorrere sia natanti nostri in difficoltà, sia le carrette del mare. Inoltre abbiamo nuovamente in servizio la motovedetta 832 capace, nel giro di 120 secondi, di essere operativa. Un mezzo velocissimo sempre pronto ad intervenire, che si avvale di quattro equipaggi che si alternano nel giro delle 24 ore».
Per la Guardia di finanza, oltre al servizio di pattugliamento a terra, l'impegno è anche a mare e per via aerea. Il comandante provinciale delle fiamme gialle, Giovanni Monterosso, specifica come «la guardia non viene mai abbassata, ed il servizio di controllo delle coste sia costante. In estate si intensifica per il più alto rischio di immigrazione, ma per noi è la consuetudine». In ogni caso il comandante generale del Reparto operativo aeronavale, col. Antonino Iraso, ha predisposto otto unità in servizio nel siracusano. «Si tratta di mezzi vari, tra quelli minori, che sorvegliano sotto costa, e quelli di altura, che pattugliano le acque territoriali contigue a quelle internazionali». Il prefetto Francesco Alecci, poi, spiega come qualora qualche sbarco dovesse interessare le coste locali, sarebbe solo peril tempo del trasferimento degli immigrati. «Non esiste più un centro di accoglienza, nè al Trigona di Noto nè all'ostello della gioventù. Quindi se dovessero sbarcare qui, sarebbero immeditamente portati al centro di accoglienzapiù vicino, quello di Crotone».
di Maria Teresa Giglio
Fonte:
LaSicilia.it il 22-06-2003 - Categoria:
Cronaca
Salonicco. Pare, che i governi della C.E. hanno capito che il problema riguarda il bacino del Mediterraneo. Si sono convinti che occorre una forza di interposizione e di controllo comune per regolare e controllare i flussi epici a cui è soggetto il Mare Nostrum.Anche se sarebbe auspicabile ed urgente rivedere la "politica mondiale" e portare lo sviluppo dove oggi c'è carestia e fame. Intanto nel governo Nazionale coesistono posizioni completamente opposte. C'è chi vuole realizzare monumenti alla memoria dei naufraghi del "96" collegandole a ricordi e rievocazione tardive (Alleanza Nazionale) di precedenti sciagure in mare. (Rievocazioni nostalgiche e fuori luogo dalle quali i promotori si dovrebbero solo vergognare per le bugie inventate allora dal Fascimo alle famiglie dei marinai del Sebastiano Veniero).E chi vorrebbe prendere a "cannonate" questi poveri " schiavi" (mi dispiace solo il fatto che sia possibile l'uso di questo termine nei tempi che viviamo)(Lega Nord) spinti dalla forza della fame e della disperazione più nera.
Orbetello Cordiali Saluti Spiros