PACHINO - Salvati in extremis i tradizionali riti pasquali che ricordano la passione e la resurrezione di Cristo. La Provincia regionale di Siracusa, così come l'assessorato alla Cultura del Comune, retto da Giorgio Giliberto, hanno infatti stanziato due contributi che permetteranno, unitamente a fondi parrocchiali ed alle offerte dei fedeli, di potere riproporre come accade ogni anno il rito della processione dell'Ecce Homo del Venerdì Santo e della Pace in piazza Vittorio Emanuele per la giornata della Pasqua. A renderlo noto è stato l'ex assessore provinciale Barbara Fronterrè che ha parlato della necessità di intervenire da parte della Provincia per salvare quei riti che fanno parte della tradizione, della fede e della storia della comunità pachinese. Per il Comune si registra l'intervento di Giliberto che ha stanziato un contributo di 2.500 euro circa pari alla metà del capitolo disponibile. Il contributo dell'Ap è stato deciso in extremis quando già la decisione delle sue dimissioni da assessore alla cultura era stata presa, anche se l'atto non era ancora stato formalizzato. Si è così sopperito alla particolare emergenza legata alla carenza di fondi del Comune di Pachino a cui era stato chiesto, da parte della parrocchia della Chiesa Madre che organizza i riti, un contributo che però non aveva ottenuto, almeno inizialmente, proprio per carenza di liquidità che le casse comunali stanno attraversando.
La delibera dell'ente di via Malta dunque si è rivelata provvidenziale per la celebrazione in maniera esterna dei riti della Santa Pasqua che si avvicina a grandi passi e che quest'anno cade in una data molto anticipata rispetto al solito. I riti esterni della passione di Cristo e quelli della risurrezione con il simbolico abbraccio a mezzogiorno della domenica di Pasqua tra le statue della Madonna e del Cristo risorto sono da sempre una delle tradizioni immancabili cui i pachinesi non rinunciano. Altrettanto irrinunciabile è la processione dell'Ecce Homo con le effigie del Cristo crocifisso custodito in una teca in vetro la bara con il Cristo morto e la madonna addolorata del venerdì Santo. Un appuntamento che è seguito dall'intera cittadinanza con partecipazione e commozione e che è considerato uno dei momenti culmine dei riti pasquali. Sono in molti coloro che si interrogano cosa sarebbero state le celebrazioni della Pasqua senza il rispetto della tradizione e delle manifestazioni esterne che accomunano l'intera cittadinanza.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 12-03-2008 - Categoria:
Cronaca