Si sono rimessi al lavoro ieri mattina in seguito alle mareggiate dei giorni scorsi, gli operai della ditta che si sta occupando della rimozione delle alghe dal litorale di Spinazza. Dopo le operazioni di pulizia che avevano impegnato interamente la prima quindicina di luglio per rimuovere il grande quantitativo di posidonia oceanica (nome scientifico delle alghe) portato a riva dal mare, le condizioni climatiche non favorevoli hanno comportato nuovi depositi di banchi di alghe sul litorale, rovinando le vacanze di quanti frequentano quella che è una delle più belle ed estese spiagge della zona. La presenza di alghe sia nel bagnasciuga che in acqua hanno scoraggiato tanti che hanno preferito cambiare spiaggia pur di evitare quelle che non sono altro che foglie di una pianta marina indice di purezza delle acque e del buono stato di salute del mare che non presenta segni di inquinamento. Vibranti nei giorni scorsi le proteste di alcuni operatori turistici che hanno visto parte della stagione estiva rovinata proprio dalla fastidiosa presenza, e si sono rivolti verso l'ente provincia che ha l'onere della pulizia della spiaggia di Spinazza, denunciano imbarazzanti silenzi sull'argomento.
Un comportamento, quello di alcuni operatori turistici, che a tratti è apparso però contraddittorio. Da un lato infatti, ad inizio stagione, si protestava quando i media (carta stampata e televisioni) attenzionavano e denunciavano la presenza delle alghe ed intravedevano il pericolo di una stagione che poteva essere rovinata dalla pubblicità negativa riguardante la presenza delle alghe. Dall'altro lato ora, che la stagione è stata parzialmente ed irrimediabilmente compromessa, parlano di imbarazzanti silenzi sulle alghe e della volontà di non occuparsi del problema. Intanto continua la fase di pulizia e si riapre il dibattito sulle modalità con cui la Provincia sta operando. Le alghe infatti vengono semplicemente spostate dal bagnasciuga alla parte più retrostante la spiaggia, creando accumuli che poi vengono ricoperti da sabbia stessa rimossa in alcuni punti dove esistevano delle dune e riversata sulle alghe. In questo modo però si operano veri e propri stravolgimenti della naturale formazione dell'arenile e quindi al danno sembrano aggiungere anche la beffa. Attenzionata inoltre anche la situazione della Balata dove in molti temono una prossima sospensione dei lavori da parte dell'ente di via Malta. Ancora la stragrande maggioranza delle alghe è in loco essendo stata solo distribuita diversamente sul territorio, e piuttosto limitato è ad oggi il quantitativo rimosso effettivamente.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 29-07-2008 - Categoria:
Cronaca