Il Grifone Dalla fondazione dell’Ente fauna siciliana alla divulgazione con il periodico “Grifone”. E ancora la lotta per la conservazione di aree di grande interesse naturalistico. Il ricordo di un pioniere della difesa dell’ambiente
In questo mesto febbraio, abbiamo perduto Bruno Ragonese, un pioniere della difesa dell’ambiente siciliano e non solo. Partendo dal nulla, aveva creato un movimento serio ed entusiasta, sempre appoggiandosi su solide basi scientifiche, nella sua Noto, di profonde radici culturali umanistiche e, poi, in tutta la Sicilia del sud-est. La sua passione per la natura lo spinse a mettere da parte le proprie potenzialità nella ricerca, a favore dell’azione per la difesa dell’ambiente. Da ciò, il suo principale impegno, sia con consolidati sodalizi nazionali, sia tramite la costituzione di nuovi organismi, come vogliamo definirli, per la vitalità che sapeva infondervi. Fra questi, l’Ente fauna siciliana, la “creatura” che gli richiedeva più impegno ma che, forse anche per questo, amò di più, nonostante le molteplici vicissitudini che dovette affrontare. Allo stesso tempo, Bruno si occupava di divulgazione, realizzando, con non pochi sacrifici il periodico “Grifone” e la collana degli “Atti e Memorie dell’E.F.S”, ricercando sempre, in un contesto allora ancora vergine e a volte anche ostile quale quello italiano prima che locale, la partecipazione dei migliori studiosi di ambiente e territorio.
Anche la cultura accademica nutriva per Bruno Ragonese una grande stima, come dimostra la sua collaborazione stabile con uno dei maggiori zoologi italiani di sempre, Marcello La Greca, così come con tanti altri studiosi di altissimo livello. Il suo lavoro per l’ambiente non fu astratto, ma si concretizzò nella lotta per la conservazione di particolari aree di grandissimo interesse naturalistico, come gli Iblei, Vendicari, Eloro e Pantalica; zone che Bruno conosceva molto bene e delle quali perseguiva la tutela, innanzitutto tramite il più potente degli strumenti: la conoscenza, che seppe promuovere attraverso tanti convegni di successo.
Le qualità umane di Bruno certamente non furono da meno rispetto al suo lavoro di protezione della natura. Nella sua azione, si basava su nobili ideali sociali: dal rifiuto del consumismo, al rispetto per le diversità, specialmente le più indifese, come le culture del Sud del mondo che frequentava con passione. Bruno era un amico: dell’ambiente, della cultura, degli uomini capaci di lottare per giusti fini, come lui. A lui la nostra gratitudine, come quella inconsapevole della natura, a cui ha saputo dedicare la propria intera vita.
Flora Contoli e Longino Contoli Amante
24 febbraio 2004
Fonte:
Lanuovaecologia.it il 25-02-2004 - Categoria:
Cronaca