PACHINO - Resta alta la guardia sulla crisi agricola. Domenica in piazza Vittorio Emanuele il comitato per la difesa dell'agricoltura pachinese ha svolto attività di sensibilizzazione verso altri agricoltori e verso i cittadini per spiegare le ragioni dello stato di crisi che ormai da mesi paralizza l'intero settore ed in special modo quello della serricoltura. Il comitato, che riunisce già un centinaio di serricoltori titolari di piccole e piccolissime imprese spesso a conduzione familiare, ha deciso di intraprendere la via della partecipazione e vuole essere parte attiva negli incontri, nelle assemblee e nei tavoli tecnici che si svolgono per dare una soluzione al problema crisi agricola. Obiettivo prioritario del comitato per la difesa dell'agricoltura pachinese è la modifica dell'agricoltura come sistema. "Siamo contro un mercato senza barriere, -hanno scritto i serricoltori in un volantino che hanno distribuito durante la loro campagna di sensibilizzazione- dove i nostri prodotti si trovano a dover competere con l'ortofrutta proveniente dall'Egitto, dalla Giordania o da altri paesi in cui si produce a costi abbattuti". I serricoltori pachinesi credono invece in una agricoltura di qualità, legata alle tradizioni ed alla tipicità. Ma l'obiettivo non è solo la tutela del produttore, ma anche del consumatore. Chi compra i prodotti deve sapere cosa porta in tavola, da dove provengono, quali sono gli standard qualitativi e quale sia l'impiego di fitofarmaci. "Lo stato di crisi è tale, -affermano i serricoltori pachinesi- che molti piccoli produttori non sanno se avranno i mezzi per affrontare la prossima campagna. Molti continuano a vendere i prodotti ma a prezzi bassissimi e senza garanzie per il proprio reddito. Chiediamo, -continuano gli agricoltori del comitato- che il governo e la regione intervenga sul parlamento europeo per riscrivere la politica agricola comunitaria da cui dipendono i danni che i produttori siciliani stanno subendo. È necessario che i finanziamenti europei arrivino anche alle piccole e piccolissime imprese che sono la maggioranza e costituiscono la parte fondante della nostra economia, oltre che naturalmente le garanzie per i nostri prodotti.
È poi fondamentale che il governo si attivi contro tutti i meccanismi speculativi che fanno alzare i prezzi al consumo ma impediscono un giusto guadagno ai produttori. Il governo si è già impegnato per concedere dei prestiti venticinquennali ed un ammortamento sui contributi Inps, ma ancora poco si sa su questi meccanismi ed agevolazioni. Inoltre è necessario tenere in giusto conto ogni anno le nostre spese di produzione aumentano di circa il 30%". Ma l'azione del comitato dei serricoltori pachinesi guidato da Giorgio Morana non si ferma solo alla fase delle proteste. Al vaglio infatti ci sono anche delle proposte che vengono portate avanti. In primo luogo l'emanazione di misure di emergenza quali la defiscalizzazione, l'abbattimento dell'Iva, ed il contenimento dei prezzi. In secondo luogo l'istituzione di un osservatorio sui prezzi che imponga l'esposizione oltre che del prezzo di vendita anche di quello all'origine. Inoltre i prestiti di conduzione per l'abbattimento dei tassi di interesse sulle scoperture, l'attivazione e la protezione del marchio Igp e la tracciabilità del prodotto realmente trasparente, una radicale revisione della politica comunitaria in favore delle piccole e medie imprese, la revisione delle misure per l'agricoltura relative ad Agenda 2000 che tenga conto anche delle microimprese terricole, ed infine l'emanazione da parte del ministero delle politiche agricole di misure atte a proteggere la tipicità dei prodotti. C'è inoltre attesa anche per l'incontro programmato in dicembre con alcuni funzionari del ministero che interverranno su input del sottosegretario Bono in un incontro dibattito relativo alle misure adottate dal ministero in tema di agricoltura.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 23-11-2004 - Categoria:
Economia