La lotta dei cittadini di Noto proseguira' ancora dopo la manifestazione di protesta che si e' svolta nella mattinata di ieri davanti la sede dell'Asl 8 di corso Gelone, nel capoluogo aretuseo. Quattro i pullman, uno dei quali proveniente da Pachino, e numerosi i cittadini che hanno raggiunto in macchina la citta' di Siracusa per manifestare, sotto la sede dell'azienda sanitaria, il proprio dissenso rispetto ai provvedimenti attuativi dell'accordo del 22 luglio che, è questa l'ipotesi dei manifestanti, di fatto hanno smantellato la sanita' pubblica nella zona sud della provincia di Siracusa. Durante il sit-in di protesta si e' tenuto un incontro nei locali dell'Asl tra le parti nel tentativo di trovare un punto d'incontro tra le diverse esigenze.
Assente il direttore generale, Corrado Failla, dopo oltre un'ora di contatti telefonici tra i direttori sanitario ed amministrativo e lo stesso direttore generale tuttavia, non e' stato fatto un passo avanti nel senso auspicato. Si e' cosi' chiuso ancora una volta tra la quasi totale insoddisfazione generale questo nuovo "match" della querelle sanita' che sta mobilitando la zona sud della provincia aretusea da un mese a questa parte. All'incontro erano presenti i rappresentanti istituzionali di Noto, le organizzazioni sindacali provinciali e locali, il Tribunale per i diritti del malato, il direttore sanitario dell'Asl, Anselmo Madeddu, e quello amministrativo, Aldo Salvo. Presente anche il consigliere provinciale Giuseppina Ignaccolo, l'incontro e' durato due ore ed ha ancora dubbi e perplessita' tra le delegazioni trattanti. «I diritti non sono alienabili ne' si possino svendere alla minima offerta - dichiara Mimma Modica Alberti, segretario regionale del Tribunale per i diritti del malato - e dopo il nulla di fatto di questo ennesimo incontro, la lotta intrapresa dai cittadini della zona sud per tutelare il loro diritto alla salute proseguira' senza sosta».
Le richieste avanzate dai cittadini, con in testa il Tribunale per i diritti del malato, chiedevano la sperimentazione prevista dall'accordo del 6 febbraio 2001 e riguardante le divisioni di medicina e chirurgia dei due presidi ospedalieri di Avola e Noto, con l'obiettivo di qualificare e differenziare l'offerta dei servizi. In particolare, la richiesta puntava alla disposizione dell'azienda Asl 8 per ripristinare lo stato dei servizi prima dell'accordo sottoscritto lo scorso 22 luglio ed alla convocazione immediata a Palermo di un tavolo di lavoro per valutare le modalita' di attuazione del piano aziendale del 13 marzo. Inoltre, si chiedeva anche lo stanziamento di risorse economiche da destinare da subito alle divisioni di medicina, chirurgia ed ortopedia per garantire le condizioni minime di sicurezza non solo dei cittadini ma anche di chi lavora negli ospedali di Noto ed Avola. Dal canto loro, i rappresentanti dell'Asl 8 non hanno di fatto revocato le diposizioni attuative dell'accordo del 22 luglio, ma hanno emesso una disposizione di servizio per consentire i ricoveri in medicina e chirurgia, oltre ad una ipotesi di convocazione presso l'assessorato regionale alla sanita' di un incontro entro la prima decade di settembre.
Il Tribunale per i Diritti del Malato ed anche una buona parte degli altri rappresentanti presenti non hanno ritenuto di poter accettare tale proposta perche' dopo anni di ritardi, di accordi sottoscritti e disattesi, di promesse fatte e non mantenute vogliono fatti concreti e non contentini o pannicelli caldi sulle ferite ormai incancrenite. Le rappresentanze sindacali Cgil, Cisl e Uil presenti all'incontro hanno espresso dubbi sull'iter proposto dall'azienda. «Con la riattivazione dei ricoveri in Medicina e Chirurgia, nei presidi di Avola e Noto, e con la possibile riapertura del servizio di Ortopedia all'ospedale Trigona- dichiara la segreteria Cisl - il sindacato segna un primissimo passo in attesa di una soluzione definitiva di una vicenda.
Un primissimo passo - hanno aggiunto - che non puo' sicuramente rappresentare la soluzione. Le risposte definitive, quelle che guardano esclusivamente al periodo precedente il 23 luglio, alle proposte di piano presentate dal sindacato unitario devono arrivare daPalermo, da quel tavolo assessoriale, presente il responsabile della sanita' siciliana, cittadini, e da noi piu' volte richiesto. Un incontro che, ne siamo certi, grazie all'opera attenta del prefetto Alecci sara' convocato a breve. Di parere contrario il primo cittadino di Noto, l'on. Michele Accardo, che si ritiene invece soddisfatto e commenta: «I dirigenti dell'Asl hanno accolto le nostre richieste, ristabilendo la previsione dei raparti di chirurgia e medicina a Noto ed Avola.
Abbiamo avuto conferme ed assicurazioni che ci portano a pensare che il problema ospedale di Noto si stia avviando a conclusione. Per quanto riguarda l'ortopedia si deve attendere la settimana prossima, quando incontreremo l'assessore regionale alla sanita' Ettore Cittadini. Va comunque detto - aggiunge Accardo - che il senso comune e la salute dei cittadini hanno prevalso su idee e gestione».
Fonte:
La Gazzetta del Sud On-line il 23-08-2002 - Categoria:
Cronaca