PACHINO - Con una messa solenne e la processione per le vie della città si è conclusa la festa di San Giuseppe. La festa parrocchiale è durata ben nove giorni durate i quali si sono susseguiti momenti di preghiera e momenti di festa. La parrocchia di San Giuseppe infatti, guidata dal parroco Sebastiano Sessa, ha cercato di coinvolgere nella manifestazione i parrocchiani di tutte le età. I ragazzi hanno avuto i loro momenti di divertimento con l'organizzazione dei tornei di calcetto e la rappresentazione teatrale di una commedia, questi momenti ludici sono stati affiancati da momenti di preghiera e dalla missione popolare parrocchiale che la chiesa porta avanti dal mese di febbraio. L'ultima celebrazione eucaristica della festa dedicata al Santo, è stata officiata dal novello sacerdote Giorgio Parisi che, nel corso dell'omelia ha spiegato ai presenti chi era San Giuseppe e l'attualità dei suoi insegnamenti di uomo, marito e padre affettuoso. «San Giuseppe - ha esordito don Giorgio - è un uomo che tutti noi dovremmo prendere ad esempio.

Lui è stato un marito ed un padre affettuoso e benevolo, lui rappresenta benissimo le fibrillazioni e le problematiche dei padri di oggi. Anche lui infatti, come tutti i padri, cerca di crescere suo figlio nel migliore dei modi, anche lui, come voi qui presenti, deve lottare ogni giorni per dare da mangiare al proprio figliolo e per cercare di tutelare la sua sposa. Le problematiche dei padri di oggi quindi sono le stesse dei padri di ieri». Padre Giorgio Parisi ha guardato al presente sottolineando i problemi della famiglia di oggi. «La famiglia - continua - è quella basata sul matrimonio e, anche nella storia della chiesa il matrimonio tra Giuseppe e Maria rappresenta un momento storico importante e, stabilisce quell'unione indissolubile tra un uomo e una donna». Dopo la celebrazione eucaristica padre Parisi e padre Sessa hanno benedetto il pane che i cittadini hanno offerto al Santo e, dopo la benedizione, hanno dato il via alla processione.

Silvestra Sorbera