All'incirca settecento, comunque molto meno di quei duemila arrabbiati e compatti (sul lastrico per le devastanti gelate) che scesero in piazza nel mese di gennaio, i serricoltori che hanno iniziato ieri mattina la prima della "tre giorni" voluta dal sindaco Francesco Aiello e dagli Stati generali dell'agricoltura. Oggetto della protesta, il sostegno dei governi a un comparto di vitale importanza, che dovrebbe dare ossigeno agli altri settori produttivi e che invece sembra essere entrato in uno stato di coma profondo e quasi irreversibile.
La manifestazione continuerà oggi e domani, «e sarà un successo», scommette Aiello, giunto intorno alle 16,30 davanti ai cancelli del mercato, dove ad attenderlo c'erano sì e no qualche centinaio di persone. Il sindaco ha dovuto constatare che non tutto il popolo delle serre ha risposto al suo appello e che molte sono state le defezioni di grossi produttori, sia nella mattinata che nel pomeriggio. Ma di fronte a queste cose il sindaco non s'abbatte; anzi, si galvanizza, e al microfono, sotto un sole cocente, arringa i presenti illustrando il resto del programma e invitando a moltiplicare le presenze.
«A Roma discutono, noi vogliamo i fatti, perché la crisi non può attendere. Cos'è questo tavolo tecnico che vuole il ministro se non perdere tempo per qualche giorno? Per fermare l'emorragia alla serricoltura, occorre subito la riforma della Saccomandi e la visibilità dei prezzi dall'origine. Questo abbiamo chiesto ieri al ministro Alemanno, mentre all'assessore Giuseppe Castiglione separatamente chiediamo di trovare i soldi delle pratiche del '99». Una giornata calma, dunque, a Fanello, che ha registrato solo interventi assembleari dei presenti.
La Cia e la Coldiretti, il deputato regionale Carmelo Incardona, l'assessore Riccardo Terranova per la Provincia di Ragusa, il deputato Salvatore Zago e il sindaco di Comiso Giuseppe Digiacomo, qualche amministratore di Gela, Scicli e Santa Croce, tutti si sono ritrovati sotto un'unica bandiera, al di là delle colorazioni politiche. E ancora più calma è stata la manifestazione nel pomeriggio, con cortei spontanei in diverse vie della città. Stamani ci sarà più grinta. Alle 4,30, Aiello sarà al mercato di Vittoria, poi andrà a Spinasanta di Gela, quindi tornerà a Vittoria e si metterà in cammino, alla testa di tir e camioncini, in direzione di Santa Croce, Donnalucata, Scicli, Marina di Ragusa, Ispica e Pachino.
Un'altra delegazione farà tappa direttamente all'Ispettorato agrario di Ragusa, dove sono previste riunioni e assemblee varie. Il corteo dovrebbe sciogliersi a Primosole, per cui il preannunciato incolonnamento verso Messina non ci dovrebbe essere. Aiello ha invitato i presenti a mobilitare anche altri e nello stesso tempo ha ricordato di dare vita a una manifestazione corretta sotto tutti i punti di vista. «Saremo scortati dalla polizia, ma non dobbiamo dare adito a nulla di irregolare. Alla gente vogliamo solo parlare, spiegare le ragioni di questa battaglia per la serricoltura, per avere la coscienza a posto, convinti d'aver fatto il nostro dovere».
Fonte:
Gazzetta del Sud il 14-06-2002 - Categoria:
Cronaca