PORTOPALO - L'attenzione per il rischio radioattività resta alta. Dopo quattro giorni dallo smarrimento della capsula contenente nichel 63, sostanza radioattiva, il livello di allerta in provincia di Siracusa è sempre elevato. Più volte in questi giorni la Prefettura ha lanciato appelli per la riconsegna dello strumento. Bisogna informare in quel caso le autorità competenti per mettere in atto gli interventi necessari di sicurezza nella zona e recuperare l'attrezzo senza rischi per la collettività. La manomissione della capsula contenente la sostanza radioattiva infatti potrebbe determinare la fuoriuscita del nichel 63 che, stando a quanto affermato da alcuni esperti, potrebbe avere effetti di contaminazione nell'arco di dieci metri. Le indagini delle forze dell'ordine procedono a 360 gradi. Nulla viene lasciato al caso anche se fin qui non si è avuta alcuna segnalazione indirizzata a fornire dettagli per il ritrovamento dello strumento che sarebbe dovuto arrivare ad uno studio privato di Melilli e che è stato smarrito nel lungomare che collega Portopalo di Capo Passero a Marzamemi. La notizia, rilanciata anche a livello internazionale da parecchie agenzie stampa, ha allarmato anche alcuni cittadini portopalesi che si trovano in Germania per lavoro. Tra di loro c'è stato chi ha telefonato a casa per accertarsi della situazione. Dunque si moltiplicano gli appelli verso ignoti per la riconsegnata dello strumento. Chi è in possesso del pericoloso aggeggio non deve fare altro che informare immediatamente le forze dell'ordine per mettere in atto tutte le procedure richieste in circostanze simili e senza rischi per la popolazione.
Sul fronte delle indagini qualcosa potrebbe venire fuori dall'esame del pacco che conteneva lo strumento. In questo sarà il nucleo Ris dei carabinieri di Messina a tentare di far luce. Le ipotesi sono diverse ma fin qui nessuna conferma. Infine va segnalata una protesta di alcuni volontari del gruppo comunale di protezione civile di Portopalo che venerdì scorso sono giunti prontamente, ma senza alcuna protezione, nella zona in cui i carabinieri della locale stazione avevano ritrovato il pacco. "Ci chiediamo cosa sarebbe successo se nella zona si fosse registrato un livello di radioattività - afferma un volontario - visto che noi eravamo privi di qualsiasi protezione. Fortunatamente non è successo nulla ma in occasioni del genere non possiamo trovarci sul posto praticamente allo sbaraglio, con il medesimo vestiario che utilizziamo in situazioni ordinarie. E quella di venerdì scorso era tutto fuorché una situazione ordinaria".
Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 14-03-2005 - Categoria: Cronaca